Intervista, Skyline Overdrive: “Ora portiamo avanti l’idea musicale avuta all’inzio”

Skyline Overdrive è un progetto musicale fondato nel 2018 da Simone Silvestri, chitarrista e compositore campano cresciuto nelle Marche. Nel novembre 2019 stringe un sodalizio artistico con Nancy Montebello, cantante e batterista abruzzese, e grazie all’esperienza sia in studio che live e grazie al background simile a quello di Simone, Skyline Overdrive diventa un duo che imbocca definitivamente la strada del sound Progressive Metal e Metalcore

la copertina

Benvenuti sul nostro blog. Il vostro progetto mi ha molto appassionato ed incuriosito perché non sono le “solite cose” che si trovano oggi in giro. Ma partiamo dal vostro sodalizio. Come è iniziata questa collaborazione e com’è cambiata, se è cambiata, la vostra musica rispetto al passato?

SIMONE: 
Durante l’estate del 2019 stavo cercando una voce per un mio nuovo brano, necessitavo di una voce femminile e come sempre avevo difficoltà nel trovare quella adatta al genere. Poi mio fratello mi suggerì Nancy e la contattai… L’impatto fu subito positivo perché lei rimase colpita dalla demo che le avevo passato. Anche io rimasi colpito dalla sua interpretazione tanto che le chiesi di entrare in pianta stabile nel progetto! 
Con l’arrivo di Nancy sicuramente Skyline Overdrive è cambiato, personalmente ho potuto riprendere in mano l’idea musicale che avevo in mente dagli inizi, inoltre grazie a Nancy ho potuto fare un netto salto in avanti nella qualità di ciò che scrivo. 

NANCY: 
La nostra collaborazione è nata l’anno scorso quando Simone stava cercando una voce per questa trilogia che aveva in mente, quindi mi ha contattata e mi ha chiesto se volevo essere la cantate per poi essere definitivamente la cantante e anche la batterista del progetto. Rispetto al passato si è un po’ cambiata ma non proprio per il genere, comunque il metal in passato l’ho suonato anche con gruppi inediti, il cambiamento sta che finalmente è un progetto concreto al fine di fare musica che ci piace e inciderla cosa che con altri gruppi passati non ci siamo mai riusciti a farlo dato che in qualche modo sono sorti dei problemi e ci si lasciava con il gruppo. Un’ altro cambiamento sta anche che sia vocalmente che batteristicamente compongo dei brani in cui cerco di metterci tutto quello che ho appreso in tutti questi anni che suono e canto cosa che prima facevo un po’ di meno. 

I vostri primissimi passi invece … come vi siete avvicinati alla musica? E’ stato un processo iniziato già da bambini?

SIMONE: 
Ho amato la musica sin da bambino, mio padre da ragazzo aveva una band dove suonava roba tipo Deep Purple e rock anni 70… Sono cresciuto con quella passione e già da piccolo avevo più piacere ad ascoltare per intero The Final Countdown che le canzoni per bambini! L’approccio alla musica suonata è stata graduale, ho iniziato in modo concreto alle scuole medie suonando la tastiera, successivamente, anni dopo, sono passato alla chitarra elettrica migliorando piano piano da autodidatta il mio modo di suonare. 

NANCY: 
Si è iniziato già da bambina, specialmente per la musica rock la mia famiglia è rockettara e quando ero più piccola mettevano spesso i vinili dei Led Zeppilin, Deep Purple,Pink Floyd ecc… Ascoltando questi dischi mi sono innamorata della batteria che già a 4 anni volevo suonare ma poi ho iniziato a suonarla e a prendere lezioni a 14 anni, nello stesso periodo ho avuto i miei primi gruppi e da allora non ho mai smesso di avere band, ma in realtà il mio primissimo approccio con uno strumento è stato il violino alle medie dove suonavo nell’ orchestra della scuola, però sinceramente non l’ho mai preso molto in considerazione come strumento infatti non l’ ho portato avanti. A cantare invece ho avuto un vero interesse a 17 anni in cui cantavo in un gruppo Gothic Metal e anche in questo caso dopo questo progetto non mi sono mai fermata e ne ho avuti tanti altri fino a questi che ho adesso, ma comunque la mia idea di cantare mi era venuta già a 16 anni perché scrivevo i testi per il mio primo gruppo alla mia cantante e mi piaceva l’idea che un giorno i testi che scrivo li posso cantare io e così è stato, da quando ho iniziato amo cantare alla follia. 

Creare una trilogia non è facile, soprattutto trattando certi temi. Come e perché avete deciso di far nascere “La ragazza nello specchio (In fondo al cuore)”?

SIMONE 
Quando ho proposto a Nancy l’idea di una trilogia non si è tirata indietro, in realtà non c’è stato un come o un perché specifico. Personalmente mi ero ritrovato tra le mani due brani che erano simili e li vedevo perfettamente connessi e appropriati per narrare le vicende di una ragazza vittima di abusi. La bellezza dell’idea stava nel poter raccontare una storia che potesse far riflettere l’ascoltatore utilizzando il genere musicale che amiamo entrambi (progressive metal) e la sfida più grande e più soddisfacente per noi era riuscire a creare poi una terza parte conclusiva di questa portata. 

NANCY 
Se parliamo della trilogia abbiamo deciso di farla per combattere la violenza sulle donne, purtroppo è un tema che oggi giorno sta prendendo sempre più piede, così attraverso la musica abbiamo cercato di dare una voce a queste donne attraverso questa ragazza immaginaria che ha trovato il coraggio di uscire da questa situazione cosa che purtroppo molte non ci riescono, infatti questa trilogia è un inno per queste donne a trovare la forza necessaria a staccarsi da questi uomini. 

Il vostro, come anticipato, è un progetto di quelli che se ne vedono pochi in giro. Una vera a Opera Rock. Andrete avanti sempre per questa strada o vorreste provare esperienze diverse?

L’esperienza della trilogia ci ha dato la consapevolezza dei nostri mezzi, e di quanto possiamo superare i limiti compositivi. Continueremo a portare avanti l’idea di fondere l’italiano in un sound che non ci appartiene. Sperimenteremo nei prossimi singoli sonorità metalcore e nu metal provando ad unirli alla nostra lingua madre avendo sempre cura di trovare la giusta melodia. Saranno come dei diamanti incastonati alla perfezione. 

Cosa pensate della attuale situazione della musica italiana?

SIMONE 
Attualmente la situazione non consente a progetti di questo tipo di emergere, anche se abbiamo la consapevolezza di esserci tagliati le gambe da soli proveremo a farci sentire in un mercato dove le regole sono chiare: “Creare un prodotto commerciale ad uso e consumo del momento” 
Oggi non importa che tu faccia qualcosa che resti nella storia, il momento è ora e bisogna spremere quanto più possibile il frutto che hai tra le mani. È triste ma è la realtà 

NANCY 
È una situazione molto difficile, purtroppo già da più di 20 anni non vedo queste forti novità musicali che fanno sbalordire, noto con molta malinconia che le persone preferiscono più dei brani leggeri sia strumentalmente che testualmente, ma io non do la colpa al marcato che mandano più avanti questa tipologia di musica ma all’ascoltatore, perché il mercato ovviamente promuove quello che va di moda. Non si va avanti musicalmente fino a quando le gente preferisce ascoltare questa tipologia di musica. Comunque non è una novità che in Italia la maggior parte della musica ha questi standard, da sempre è così, però ora in maniera più accentuata, adoriamo la solita canzonetta che ci perseguita e non riusciamo a guardare oltre, forse perché siamo dei conservatori o c’è un velo di ignoranza musicale nel senso che la musica noi italiani la vediamo solo sotto forma di spensieratezza e non come anche una forma di arricchimento personale o culturale o artistico. 

Parliamo di “La ragazza nello specchio In fondo al cuore Pt.3” che è nella nostra playlist. Non mi ha intimorito neanche un secondo inserire un brano di 8 minuti in playlist perché se si tratta di buona musica la durata conta ben poco, e qui siamo di fronte a ottima musica. Vi faccio i complimenti per il coraggio che comunque avete avuto di proporre un minutaggio che al giorno d’oggi è quasi “improbabile” per il sistema attuale. Io di questi 8 minuti non ho perso nenche un secondo, anzi, l’ho riascoltata più volte. Volete raccontare voi di cosa tratta questa ultima parte della trilogia?

Questa terza parte è il momento in cui la nostra protagonista passa all’azione concreta nel lasciare l’uomo che abusava di lei, nei primi due capitoli affronta un percorso di risveglio e di presa di coscienza. Qui esplode sia testualmente che musicalmente tutta la sua rabbia, la tristezza e la voglia di vivere. È un viaggio tra musica e parole davvero intenso. 

Come avete vissuto musicalmente il periodo covid, soprattutto quello del primo lockdown?

SIMONE 
Male! Avevamo tanti progetti, come detto precedentemente io e nancy abbiamo iniziato la nostra collaborazione a fine 2019, e le idee da sviluppare erano tante! Il lockdown ci ha precluso tutto e per il progetto Skyline Overdrive è stato un anno magro a livello di produzione, un solo singolo ed una cover. 
Grazie all’aiuto del cantautore Veneto PolPastrello ho potuto tirare giù una mega cover di Niente Paura di ligabue con tanti artisti a distanza, ovviamente c’era anche Nancy! 
Lo stare chiusi in casa però mi ha permesso almeno personalmente di scrivere tutto il materiale che svilupperemo durante questo anno… Quindi almeno a qualcosa è servito! 

NANCY 
Il periodo Covid è stato un periodo particolare per noi musicisti ma comunque personalmente non mi sono fermata, ho collaborato a due video musicali in cui si tratta proprio questo tema del Covid, uno è un inedito di Marcello Graduato dal titolo “Andrà tutto Bene” l’altro è la cover “Niente Paura” di Ligabue in cui ho partecipato insieme a Simone. In quei giorno ho fatto anche delle video dirette giornaliere su Radio Azzurra Giulianova Web in cui cantavo una canzone. Invece a livello di mandare avanti il nostro progetto purtroppo in quel periodo non potevo fare niente dato che non mi potevo registrare. Oltre al fatto che abbiamo dovuto annullare dei live nell’altro progetto in cui suono, però non mi posso lamentare anche se il palco mi manca. 

Ultimo spazio come sempre libero per i nostri ospiti. Potete rispondere a quella domanda che avreste voluto e non vi è stata fatta o lanciare un vostro messaggio!

Ultimamente abbiamo risposto a quasi tutte le domande che ci avevano posto, quindi ci limitiamo ad invitare tutti i lettori ad ascoltare quello che proponiamo, non resterete delusi dalla trilogia. Il sostegno del pubblico è importante e ci piacerebbe che voi tutti foste accanto a noi in questo splendido viaggio musicale .

VI LASCIAMO AI LORO CONTATTI CON L’INVITO DI SEGUIRLI E SOSTENERLI!

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