Intervista ai The Dead Man in L.A. per l’uscita del loro primo singolo “Il giorno di polvere”

I The Dead Man in L.A. sono una band/progetto musicale di base a Roma. Musicalmente fondono sonorità, tipiche del rock e del metal, in soluzioni che si muovono dal noise-rock allo stoner-rock psichedelico. Il 10 marzo scorso è uscito il loro primo singolo “Il Giorno di Polvere” che è anche all’interno della nostra playlist.

Diamo il benvenuto ai The Dead Man in L.A., la band, oggi nostra ospite, per questa intervista. Come nasce il vostro progetto? Quali sono stai i primi  passi?

Francesco: La band nasce dalla necessità e la voglia di metter su una formazione che utilizzi  un approccio più “analogico” rispetto al precedente progetto (in cui eravamo coinvolti io e Daniele S.) che imponeva un importante uso del laptop sul palco. Visto che ormai il genere si era centralizzato troppo (per i miei gusti)  su questa caratteristica abbiamo pensato che ricominciare con un progetto ex-novo avrebbe potuto dare nuovi stimoli fornendo un base di partenza che fosse il più possibile  “neutrale”. Erano pronti già tre brani arrangiati con le batterie digitali e con linee di basso minimali, l’incontro con Daniele C. e Alberto ci ha permesso di andare in studio e registrali come “si deve”.  Inoltre io e Daniele C. ,proprio in quel periodo, uscivamo da un Master in Ingegneria del Suono all’Università  Tor Vergata di Roma, cosi riuscimmo a fare le registrazioni nello studio dove facevamo lo stage, abbiamo come si dice, unito l’utile al dilettevole.

Da pochissimo è uscito il vostro singolo, di cui ne parleremo più approfonditamente tra poco. Nella vostra musica si fonde il noise-rock, lo stoner-rock, il metal. Se doveste collocarvi in un genere ben preciso, quale sarebbe? O preferireste non essere “etichettati” in un unico settore?

Di sicuro la seconda che hai detto. In ogni modo se proprio dobbiamo essere etichettati non dovremmo essere noi a farlo. E’ chiaro che ci si pone un punto di partenza e forse più che di genere si dovrebbe parlare di influenze ben precise (intendo proprio band o artisti di riferimento) o  meglio ancora di sonorità. I generi che hai citato ci piacciono,  ma non ci piace molto dire “facciamo quello o facciamo quell’altro”.

Arriviamo al 10 marzo, giorno in cui esce il vostro singolo “Il giorno di polvere” brano che è anche all’interno della nostra playlist e che è stato totalmente autoprodotto. Come nasce il brano e di cosa parla?

Il brano oltre ad essere il primo uscito è anche stato il primo in assoluto ad essere composto, non so se questa sia una coincidenza o meno, ma la sensazione era che ci fosse una buona potenzialità, alla fine anche la durata e il resto delle caratteristiche ci ha sempre fatto pensare che fosse un potenziale “singolo” (anche se nemmeno in questo caso ci piace molto etichettare una canzone come singolo o meno) quindi, nel momento della prima pubblicazione, ci è sembrato un buon candidato, oltre al fatto che è un po’ il nostro “biglietto da visita”.  Fino ad oggi, le poche persone che lo conoscono, ce ne hanno parlato bene. Nasce allo stesso modo di come sono nati tutti gli altri, si creano delle parti, si compongono tra loro, si fanno delle prove, si fanno delle modifiche se c’è bisogno etc. Per quanto riguarda il testo, l’ispirazione è tratta da vicende nautiche collocabili nei secoli passati, all’epoca delle “grandi navigazioni” per oceano e mare, in particolare da un viaggio fatto di recente in Portogallo e, in parte,  anche da alcune opere letterarie e racconti che parlano di questi argomenti.

Il pubblico medio è abituato a sentire questo tipo di musica cantato per lo più in lingua inglese. Voi lo fate in italiano e questo ci piace molto. Continuerete su questa strada o pensate anche di fare qualcosa in inglese?

E’ già previsto che verranno fatte le versioni in inglese di questi brani, ci piace l’idea di scrivere i testi anche in inglese e anche l’idea di fare una versione “gemella” del lavoro che sarà, in quanto dovremmo riuscir presto ad arrivare a 5 brani e realizzare un EP. Potrebbe essere carino, al tal proposito, stamparne due versioni speculari.

Siamo curiosi di sapere, da chi fa una musica così “dura” cosa ne pensa dell’attuale musica italiana e del suo mercato.

Mah, in Italia di band che fanno un genere “duro” ce ne sono molte solo che la maggior parte sono “underground”. Di sicuro la maggior parte delle band o degli artisti famosi non fa questo genere ma è cosi in tutto il mondo, anche in UK o in America . Noi di certo non giudichiamo la qualità della musica dalla durezza, assolutamente, anzi… 😀 e nemmeno facciamo questo genere per metterci contro chi non lo fa, assolutamente no, ognuno è libero di esprimersi come vuole, rispettiamo tutti. Quello che forse non dovrebbe mai esserci è una disuguaglianza nei trattamenti o una dominanza eccessiva di un genere,al livello di mercato, magari decisa a tavolino o dovuta a qualche sorta di prepotenza, e purtroppo questa è una cosa molto diffusa. Per quanto riguarda l’attuale musica italiana, se intendi le nuove uscite, non siamo molto ferrati, c’è comunque qualcosa di carino e interessante, ma, devo dire, anche parecchie cose a mio avviso di poca qualità. In passato ci sono stati sicuramente grandissimi artisti, alcuni fanno musica ancora oggi, artisti che stimiamo tantissimo.

Progetti futuri? Avete già qualcosa pronto per il proseguo dell’anno?

Si, come dicevo prima, ci sono già due brani (oltre a questo) pronti per essere pubblicati. Stiamo aspettando il momento di farlo a causa della situazione che tutti sappiamo. Non tanto perché pubblicare in questo periodo può avere degli svantaggi ma perché pensiamo che non ci sia il giusto “mood”, quindi ci andiamo un po’ cauti. Oltre a questi primi tre brani ce ne sono altri due quasi pronti per essere registrati, per Ottobre dovremmo essere pronti per stampare un EP che sarà di circa 35 minuti, per un totale di 5 brani. Poi si spera di poter organizzare qualche spettacolo dal vivo.

Come sempre lasciamo ai nostri ospiti l’ultimo spazio. Potete ora lanciare il vostro messaggio o rispondere alla domanda che avreste voluto ma non vi è stata fatta!

Noi crediamo molto nella collaborazione tra band ed artisti emergenti. Facciamo un appello a tutti anche di non sottovalutare il fatto di conoscersi tramite social in quanto sono comunque un modo come un altro per venire in contatto, qualora ci siano affinità dal punto di vista musicale o altro. In passato ci è capitato di farlo e spesso si sono venute a creare delle ottime situazioni. Quindi se ci sono artisti (e non ci riferiamo solo a musicisti) o band che, una volta che ci hanno ascoltato, pensano che ci possano essere delle affinità musicali, artistiche o delle cose in comune, che potrebbero svilupparsi in qualcosa di costruttivo,  contattateci, senza problemi.

RINGRAZIAMO “THE DEAD MAN IN L.A.” E VI LASCIAMO AI LORO CONTATTI PER SEGUIRLI, ASCOLTARLI E SOSTENERLI!

SPOTIFY:

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