Vincenzo Scarpulla e “I giorni rubati”: l’intervista di Fuori La Scatola

Benvenuto Vincenzo Scarpulla su Fuori La Scatola. Siamo felici oggi di averti come ospite per parlare con te del tuo nuovo e primo album “I giorni rubati”. Per prima cosa vogliamo chiederti: qual è la sensazione o emozione che prevale in te dopo l’uscita di questo disco, ed anche quali sono le aspettative? Hai pubblicato diversi singoli precedentemente ma un album è tutt’ altra cosa…

Si è vero, l’emozione è tanta! Una sensazione surreale quasi di incredulità. Quando realizzi un album le energie devono essere distribuite bene, è come comporre un puzzle, devi mettere tutto insieme pezzo per pezzo. La definirei un‘opera d’arte completa. Diverso invece è il concetto nel pubblicare vari singoli: li vedo come dei frammenti sparsi appartenenti ad uno specchio. È stato veramente un anno impegnativo e quindi la soddisfazione è doppia! 

Quale messaggio o emozione principale speravi di trasmettere agli ascoltatori attraverso il tuo nuovo album? C’è un tema centrale che unisce tutte le canzoni?

Il mio è un album autobiografico per cui spero che quello che racconto arrivi dritto agli ascoltatori in quanto sono emozioni e sensazioni vere, reali, vissute, che potrebbero essere condivise da tante altre persone. Il tema centrale è il valore del tempo che abbiamo a disposizione durante la vita: cercare di non sprecarlo mai ed essere sempre consapevoli di quando si è felici nonostante il rischio che sembri tutto normale e scontato. Non è così.

Fuori la Scatola e fuori le parole! Daccene 3 che secondo te rispecchiano questo tuo lavoro e spiegaci anche il perché

Le 3 parole che mi vengono in mente sono: il “Coraggio” di raccontarsi pubblicamente, di condividere le emozioni più nascoste e, di riflesso, permettere ad altri di raccontare la loro; la “Tenacia” di crederci anche quando tutto sembra fermo e privo di senso…in realtà le cose si muovono e trasformano anche in quei momenti; infine la “Passione” per la Musica. Mi ha aiutato non poco nei momenti difficili.

Ci piacerebbe sapere a chi dedichi l’album “I giorni rubati”

Lo dedico a tutte quelle persone che hanno avuto una parentesi di vita difficile, e che in qualche modo hanno avuto la forza e il coraggio di raccontarla per trovare la chiave giusta che aprisse nuovi orizzonti.

Ti lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

La domanda che avrei voluto sentirmi fare è se questa passione mi porterà ancora a realizzare altri lavori. La risposta è sì, assolutamente! Oltretutto cantare, è anche stato provato scientificamente, fa molto bene alla mente e di conseguenza porta dei benefici alla salute,  per cui a maggior ragione posso confermare che canterò fino all’ultimo giorno della mia vita, oramai per me è praticamente una missione!!