Daze ci regala un’esperienza musicale intensa con il suo ultimo Ep completamente basato suo singolo omonimo, “Stanco” disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 16 giugno, mentre il singolo risale al febbraio scorso ottenendo un grandissimo riscontro di ascolti. L’Ep è formato da 4 versioni di Stanco, l’originale e 3 remix, 4 versioni strumentali ed una a cappella. La volontà di Daze nella creazione di questo disco era quella di mostrare tutte le sfumature e potenzialità possibili del brano, che può muoversi su varie strade. E dobbiamo dire che ci è riuscito. Partiamo quindi col parlare della prima versione di del singolo.
Il singolo originale affronta il tema universale dei litigi all’interno di una relazione, riuscendo a catturare le emozioni più profonde e vulnerabili che accompagnano tale esperienza. Attraverso il testo ben scritto, Daze esprime la sensazione di sentirsi soli e stanchi dopo un litigio, mentre cerca disperatamente di risolvere la situazione e mantenere la persona amata al proprio fianco. Il suo modo di comunicare la paura di essere lasciati e l’incertezza che accompagna questa situazione è davvero coinvolgente. La sua voce trasmette una tristezza palpabile, ma al contempo una fiamma di speranza che brucia dentro di lui. La produzione di è impeccabile, con una combinazione di ritmi vibranti e melodie coinvolgenti che si fondono armoniosamente. L’uso sapiente degli strumenti elettronici crea un’atmosfera intensa, che si sposa perfettamente con le emozioni espresse nel testo. L’arrangiamento è curato nei minimi dettagli, fornendo una solida base musicale su cui Daze può esprimere la sua arte. Una delle qualità più evidenti di “Stanco” è la sincerità di Daze nel suo modo di cantare. Si avverte un conflitto interno, poiché il protagonista è consapevole che la persona amata potrebbe non essere quella giusta per lui, ma si aggrappa all’idea di mantenerla al proprio fianco. Questa complessità emotiva rende la canzone ancora più coinvolgente e offre agli ascoltatori un’esperienza autentica.
Consigliamo inoltre una attenta visione del videoclip del brano, di seguito:
Arriviamo ai remix. La Versione 3, curata da Ghostproducer è quella scelta dall’artista per la il lancio di questo lavoro: trai 3 remix è quello più dance. Non ci risulta difficile immaginare le piste delle discoteche ballare con questa traccia…e lo meriterebbe. La versione 2, prodotta da Zema Lazza propone atmosfere più introspettive ed oniriche, mentre maggiore è la malinconia trasmessa nella V4 di Valerio Lysander e The Origi. Comunque tutti e 3 ottimi lavori.
Le 4 tracce che seguono solo le strumentali delle canzoni già citate.
A chiudere la tracklist di questo lavoro è la sola voce di Daze che risuona in una traccia Acappella.
Come detto in apertura, la volontà di Daze di far scoprire i vari modi e mondi accessibili a questa canzone è stata centrata appieno, poichè già ottimo era il lavoro “di base”. Il rimettere le mani sul lavoro è stato un grande valore aggiunto che ha saputo stupito il seguito dell’artista ed aprirgli le porte verso un bacino ancora maggiore.
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