Siamo felici di avere oggi con noi il duo “Lorenza e Maurizio” per parlare un po’ di loro e del loro ultimo lavoro “L’urtimo romano”. Di solito lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista completamente libero per i nostri ospiti. Oggi per la prima volta lo facciamo anche in apertura. Diteci quello che vi va di esprimere su questo ultimo progetto!
Questo progetto è un enorme “grazie” che vogliamo esprimere al grande Maestro Gigi Proietti. È stato un moto spontaneo che ci ha fatto pensare subito a come avremmo potuto ringraziarlo, se non con quello che sappiamo fare meglio: una canzone che parlasse di lui attraverso i suoi personaggi, ma anche che esprimesse la volontà di renderlo eterno tramite l’aspetto più bello della sua arte che ci ha regalato: la risata! Gigi è stato un grande artista a tutto tondo, capace di essere ed interpretare qualsiasi personaggio. Per chi fa spettacolo, a tutti i livelli, lui è una fonte inesauribile di ispirazione e di esempio. Con questo spirito è nato “l’urtimo romano”.
Facciamo un gioco che proponiamo ogni tanto ai nostri ospiti qui su Fuori la Scatola. Parlateci del vostro brano ma fatelo come se doveste raccontarlo ad un gruppo di bambini delle elementari!
Avete presente quel compagno o quella compagna che ti fa tanto ridere e che se non viene a una festa ne senti la mancanza perché è quello o quella con cui ti diverti da morire? Ecco Gigi per noi era così: l’amico che sapeva far ridere, ma anche riflettere e anche commuovere. Per ringraziarlo gli abbiamo scritto una poesia e ci abbiamo aggiunto la musica: così è nato “l’urtimo romano”. Pensate che abbiamo immaginato che la città di Roma non volesse saperne della sua morte e quindi che si nascondesse dentro a un portone. Abbiamo pensato poi che sempre Roma parlasse con la morte e le dicesse che tanto non poteva portare via la cosa più bella che Gigi ci ha regalato: il suo modo di farci ridere.
Ci date un solo aggettivo, se ne trovate solo uno, per questo singolo?
Appassionato
Avete lavorato con un cast di artisti notevoli nel vostro singolo, tra cui Stefano Disegni, Max Minoia e altri. Come avete selezionato gli artisti con cui volevate lavorare per questo progetto?
Abbiamo cercato di contattare quante più persone possibili che lo conoscevano e avevano lavorato con lui. Centinaia di email e di telefonate alle quali quasi tutti hanno risposto con grande generosità e slancio. Chi ha partecipato ha colto esattamente lo spirito con cui è nato il brano e si è aggiunto al nostro “grazie” con la spontaneità degli amici.
La musica può avere un impatto significativo sulla società e sulle persone. Credete che la vostra musica abbia un potenziale messaggio di cambiamento o di sensibilizzazione su questioni sociali o culturali? In che modo sperate di influenzare il pubblico attraverso la vostra arte?
Certo che la musica può avere un forte impatto sociale e culturale. Noi sono anni che portiamo avanti progetti che hanno un messaggio rivolto a sensibilizzare su temi particolarmente delicati: un progetto contro la violenza sulle donne, dei laboratori per bambini e per centri anziani, collaborazioni con associazioni di volontariato come la Peter Pan, per i bambini malati oncologici, o l’Associazione contro le mine anti-uomo. Siamo fortemente convinti che la musica possa essere un veicolo di messaggi positivi e di
riflessione profonda tramite la leggerezza delle note e delle armonie orecchiabili. Per tornare a Gigi e al suo mondo, proprio lo scorso anno, abbiamo realizzato con Rodolfo Laganà, allievo storico di Proietti, una canzone contro le barriere architettoniche dal titolo “Carozzella romana”. Quindi pensiamo e ci auguriamo non di “influenzare” ma di portare un messaggio positivo e, a volte, di far riflettere, con le nostre canzoni.
Eccoci dunque all’ultima domanda. Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista ai nostri ospiti. Potete ora lanciare un vostro messaggio o rispondere alla domanda che avreste voluto ma non vi è stata fatta!
Una domanda un po’ rischiosa ma stimolante che ci piacerebbe che prima o poi qualcuno
ci facesse è “Secondo voi cosa avrebbe detto Gigi di questo brano?” e noi, forse sognando o forse seguendo la generosità di alcuni suoi allievi e colleghi che hannoù espresso la loro opinione positiva e, a volte, entusiasta sul brano, pensiamo che la risposta di Gigi potrebbe essere: “Gajardo!”
