Intervista ai Safarā per il nuovo singolo “domenica”: un giro di chitarra, poi subito le parole…

Benvenuti di nuovo, Safarā! Siamo entusiasti di avervi qui su “Fuori la Scatola” per parlare del vostro nuovo singolo, “domenica”. Il pezzo sembra affrontare il tema della nostalgia in modo molto profondo. Quali esperienze personali o ispirazioni vi hanno portato a creare questa canzone e a esplorare questi sentimenti così intensamente?

Ciao di nuovo! Felici noi di essere qui!!

Morla – “Tutto è nato da un giro di chitarra di Tom. Me lo inviò una mattina sul telefono, ricordo benissimo quel momento. Dopo qualche minuto avevo già tutto il testo. Erano note “dolciastre”, proprio come vivo io la nostalgia, una mia carissima amica che mi accompagna più o meno dalle elementari..! Mi sembrava giusto parlarne.”

Tom – “Si, questo giro di chitarra uscì fuori un po’ così, senza chiamarlo, come se fosse lì pronto ad uscire. Mi sentivo molto nostalgico in quel momento. Morla capì subito.” 

“domenica” sembra sfidare le aspettative, offrendo una narrazione più intricata rispetto alla musica festosa che potrebbe suggerire. Qual è il messaggio principale che sperate che il vostro pubblico riesca a cogliere da questa canzone?

Morla – “Innanzitutto ci piacciono molto i contrasti appunto tra testo e musica, non lo facciamo sempre, ma questa è una di quelle volte. Per raccontare questo stato d’animo non volevo usare una chiave di lettura diretta. Mi è sembrato figo traslare un sentimento, un’emozione, in qualcosa di fisico e tangibile. E la nostalgia si è trasformata in una ragazza in carne e ossa.”

La presa di coscienza di cui si parla in “domenica” è un tema potente. Come sperate che questa canzone possa influenzare l’ascoltatore a riflettere sulla propria vita e sul rapporto con il proprio malessere?

Morla – “Per me la nostalgia non è un malessere, anzi, è una parte fondamentale del mio essere. Se è “sana”, credo che bisogni lasciarsi prendere e portare via. Infondo sono ricordi di un passato, sono dentro di noi che lo si voglia o no. A volte l’abbraccio e mi ci avvinghio, altre la spingo via lontana. Un bel tira e molla, proprio come una romantica storia d’amore. Equilibrio, questo consiglierei a tutti.”

La vostra musica è spesso associata a testi complessi e significativi. Come cercate di bilanciare la profondità dei vostri testi con la musicalità, in modo che la vostra musica sia accessibile al pubblico?

Tom – “Di fatto non abbiamo una chiave precisa. Scriviamo tutto quello che sentiamo in quel preciso momento, senza indugi. Poi, come fa un artigiano, diamo vita al nostro prodotto e lo affiniamo. Ci piace sperimentare, senza limiti.” 

Fede – “Dal punto di vista musicale c’è un lavoro intenso, in cui come dice Tom nessun elemento viene scartato a prescindere finché non troviamo un ecosistema che ci sembra valido. Anche Morla, dà spesso il suo contributo in questo senso, pur occupandosi primariamente dei testi. Ad esempio, la linea di basso delle strofe l’abbiamo creata insieme. E poi, ovviamente, c’è un contributo importantissimo anche da parte del nostro produttore, Luca Vicini, che salutiamo.

Oltre a “domenica”, avete in programma altri progetti o novità per i vostri fan nei prossimi mesi? Cosa possiamo aspettarci dal futuro dei Safarā?

Giulio – “Abbiamo diverse idee che bollono in pentola ma il focus primario della band per i prossimi mesi sarà la produzione musicale in studio e i live”

“Divertirci e far divertire il nostro pubblico”

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista ai nostri ospiti. Potete ora lanciare un vostro messaggio o rispondere alla domanda che avreste voluto ma non vi è stata fatta!

Morla – “La gomma da masticare citata nel testo ha qualche particolare significato?”

-“ Ovviamente si. Immaginate di masticare una gomma, di quelle belle saporite, e dopo poco non sentirne più quel sapore dolciastro. Comunque continuerete a masticarla. Questa è la nostalgia.”

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