DEIRA, all’anagrafe Erica Meneguzzo, ritorna venerdì 12 aprile 2024 con un nuovo singolo: ANTARTICO. Ci ammalia e ci ipnotizza come le sirene di Ulisse. Questa volta però non dobbiamo difenderci come fece l’epico personaggio, questa volta non dobbiamo proteggerci dai desideri e dalle passioni più forti e dagli istinti irrazionali. Con la musica di DEIRA non c’è pericolo, possiamo farci travolgere da ogni tipo di emozione e andare fino in fondo, scavare dentro di noi perché con questo brano è un altro viaggio, nuovo, ma sicuro, che ci farà conoscere un’altra storia. Tra il serio e il giocoso ed un modo tutto suo di comunicare. Aspettative, delusioni, amore, diversi modi di comunicare, storie, persone che passano ma restano dentro di noi, ricordi, pensieri, emozioni belli e brutti dentro di noi. ANTARTICO parla di unicità: ogni persona è diversa e manifesta il proprio affetto in maniera diversa, non è sbagliato solo diverso, sono lingue diverse, anche se l’amore c’è l’altro magari non lo percepisce, perché si aspetta dell’altro.
Ne abbiamo parlato con lei:
Cosa significa per te “Deira”?
DEIRA mi ricorda chi sono, da dove vengo e dove voglio andare.
Mi ricorda che IononsonoeriKa, ma sono Erica con la c, e sono tutto ciò che voglio essere.
Mi ricorda chi voglio essere, la versione migliore di me, una persona decisa, determinata, forte ma allo stesso tempo fragile e sensibile ed estremamente umana.
Perché richiamare proprio l’Antartico in una primavera così calda?
Perché una parte di “ANTARTICO” è dentro ciascuno di noi, a prescindere dalle stagioni.
Come è stato pensato il concept visivo di questo brano?
Volevo proporre un contrasto tra caldo e freddo: unire un luogo a cui associa il caldo, il mare, all’idea del freddo, metafora di quello che esprime il testo del brano.
A chi ne consiglieresti l’ascolto?
A chi vorrebbe “più calore” e a chi non riesce ad esprimerlo.
Stai programmando qualche live per l’estate?
Certo, mi sto programmando per l’estate in varie situazioni, sia live sia discografiche.