Abbiamo fatto due chiacchere con Cruser, rapper tarantino che ha presentato da poco il suo singolo CAOS.
“CAOS” segue il filone del racconto dei demoni interiori dell’artista, come la precedente release JIHAD, puntando però, questa volta, i riflettori su una condizione mentale di totale confusione. CRUSER cala l’ascoltatore in una dimensione governata dal disordine e dalla tensione attraverso barre fitte che intrecciano il flusso dei suoi pensieri.
CIAO CRUSER, benvenuto su Fuori La Scatola Webzine,
- Hai intrapreso questo percorso artistico nel 2016, cosa ti ha spinto a scrivere e fare musica?
Devo ringraziare, e lo farò per sempre, un mio amico strettissimo (anche lui artista) se ho iniziato a scrivere brani e registrarli in studio. Ero molto timido e avevo paura di espormi al pubblico e del giudizio degli altri, fortunatamente ho sconfitto queste paranoie e me ne sono fregato di ciò che gli altri avrebbero potuto pensare. Fare rap mi rendeva diverso dagli altri ragazzi del mio paese perché a Laterza ero l’unico che lo faceva nel 2016. Questo mi rendeva orgoglioso, mi è sempre piaciuto differenziarmi dal resto del Mondo.
- Sei tarantino di origine, quanto sei legato al tuo territorio? Ci sono dei riferimenti artistici locali che ti hanno ispirato nel tuo percorso?
Le mie origini per me sono molto importanti, a Laterza la vita è molto semplice, basta davvero poco per divertirsi e stare bene. Personalmente, anche se sono strettamente legato alla mia terra, devo dire che non sempre ho avuto il supporto che speravo di ricevere dai miei compaesani, anzi… molte volte è capitato che venissi addirittura insultato. Però, come detto in precedenza, non mi è mai interessato e sono sempre andato oltre rispettando ogni punto di vista. Voglio comunque bene a Laterza. Taranto e provincia sono pieni di grandi artisti che mi hanno influenzato parecchio, penso che Taranto, dal punto di vista artistico, sia molto sottovalutata (come in generale la Puglia) e sarebbe bello se si iniziasse a credere un po’ di più in tutti i ragazzi che fanno musica da queste parti. Sono contento sia per chi ce l’ha fatta, sia per chi ce la sta facendo e sia per chi sta facendo di tutto per emergere.
- L’anno scorso hai pubblicato diversi freestyle dalla cifra stilistica molto interessante: quale parte di te riesci ad esprimere meglio attraverso la tecnica freestyle?
Il freestyle è stato particolarmente importante per la mia crescita artistica, farlo mi aiuta molto nella scrittura. Col freestyle mi piace dare sfogo alla mia creatività e mi diverte molto cimentarmi in questa tecnica. Penso rappresenti le fondamenta su cui ogni rapper dovrebbe poggiarsi.
- “CAOS” è il tuo nuovo singolo, un brano molto introspettivo che, come il tuo precedente lavoro “JIHAD” racconta della tua condizione interiore. Che ruolo hanno la musica e la scrittura nel processo di esorcizzazione dei tuoi demoni, paure ed insicurezze?
Come detto prima, la musica è un mezzo attraverso il quale sono riuscito ad andare oltre ciò che più mi tormentava: il giudizio altrui. Lo stesso vale per tutto ciò che da sempre mi rende insicuro. Scrivere delle mie paure e delle mie insicurezze mi aiuta a stanarle oppure a conviverci. Non è semplice riuscire a descrivere le mie condizioni e ciò che ho in testa, ho bisogno di molta ispirazione e, paradossalmente, se penso a tutto ciò che mi fa stare male, riesco a scrivere senza problemi. Ho sempre paura di qualcosa, l’ansia che possa succedermi qualcosa, vivo sempre con una certa pressione addosso, e sono sempre pieno di paranoie (soprattutto sul mio aspetto fisico), ma fare musica mi aiuta sicuramente a stare meglio.
- Sei ancora giovanissimo, cosa vorresti costruire sotto il punto di vista artistico nei prossimi anni?
Vivo giorno per giorno, non voglio pensare al futuro. Anzi, posso dire che pensare al futuro mi spaventa parecchio, preferisco concentrarmi sui lavori presenti e fare del mio meglio. Voglio cercare di ampliare il più possibile la mia fanbase, far arrivare la mia musica a più gente possibile. Non è facile, ma spero di riuscirci. I sogni sono grandi, ma lavorando sodo e credendoci sempre si possono realizzare. Non mi bisogna mollare di un centimetro.
Grazie del tuo tempo CRUSER, è stato un piacere e alla prossima!
Grazie a voi, il piacere è stato tutto mio! Alla prossima!