chiré ci racconta il suo singolo “bonvoyage”

“bonvoyage”, in uscita venerdì 22 marzo 2024, è il primo singolo di chiré dopo il percorso fatto come “solochiara”. Una canzone pop dalle forti sonorità urban, che parla di quanto sia difficile dire addio alle persone a cui vogliamo bene, che ci circonda di ricordi e sensazioni e ci fa riflettere come spesso gli addii, riassunti in un “bonvoyage”, si diano alle persone sia quando non ci sono più davvero, sia quando non ci sono più per noi. Il brano è anche il primo della nuova collaborazione tra chiré e LGR – Lost Generation Records (parte della famiglia talentoliquido) nata durante IVISIONATICI Music Festival in cui chiré era in gara e LGR era una delle etichette partner.

Abbiamo fatto una chiacchierata con l’artista per conoscerla meglio:

Partiamo dalle presentazioni: chi è chiré e qual è la parola che la rappresenta maggiormente?

chiré è una cantautrice che si ispira al mondo pop italiano. È molto resiliente e combattiva, non si dà mai per vinta. La parola che la rappresenterebbe a pieno secondo me è “perseveranza”.

Come hai portato avanti la lavorazione del tuo ultimo singolo “bonvoyage”?

“bonvoyage” è nata in un pomeriggio di agosto, da un pensiero che avevo in testa su quanto sia difficile dire addio alle persone. Ho cominciato a mettere i pensieri in strofe e in un pomeriggio ho scritto la canzone. Forse è stato anche un po’ auto terapeutico, come se scrivendola mi fossi liberata di un peso che mi portavo dietro da molto tempo.

Scrivi ispirandoti alla musica pop italiana. Quali sono gli artisti che ti hanno influenzata maggiormente?

Gli artisti che mi hanno influenzato, e mi influenzano tutt’ora di più sono De Gregori, De André, ma anche artisti più contemporanei come Federica Abbate, Giorgia, Calcutta e molti altri. Ascolto molta musica, perché mi piace provare a sperimentare anche più mondi con la scrittura.

Ci racconti un’esperienza live che ti porti nel cuore?

Sono molte le esperienze live che porto nel cuore, ma forse quella a cui tengo particolarmente di più è stata la finale del ProSceniUm festival, perché dovevamo esibirci con l’orchestra dal vivo. È stato un onore e un’emozione immensa poter cantare insieme a dei professionisti, e poi ascoltare la propria musica con l’arrangiamento orchestrale è stato pazzesco.

Stai già lavorando ad altri singoli?

Certo, e usciranno a breve. Sto scrivendo molto, sempre, e non vedo l’ora di far vedere varie sfaccettature di me tramite la musica.