Beca e quel buon “Caffè” che serve per liberarsi da ogni peso

Ci vuole un buon caffè per riprendersi da un weekend che sa già di afa estiva e di sudore che scioglie pensieri e preoccupazioni; certo, qualche pensiero più insistente, in effetti, resiste, è come combatterlo se non con una canzone utile a svegliarsi liberandosi da ogni peso, come “Caffé” di Beca?

Il cantautore toscano torna dopo poche settimane dal singolo che ne aveva segnato il ritorno sulle scene con un brano alla nicotina e amore, una sorta di mantra personale che diventa spirito guida nella ricerca di un posto da chiamare casa, di una consolazione che sappia farci ritrovare il colore in mezzo al grigiore della quotidianità.

Una produzione che oscilla fra Desir Noir e Manu Chao, con una ritmica incalzante e allo stesso tempo scanzonata che rende perfettamente l’andamento svogliato della prima mattina: Beca sembra muoversi in pantofole in una resa finale che pare farlo sentire in perfetta comfort zone, nel controllo riuscito di un materiale autoriale che lievita con calma, ma senza posa.

La penna è quella della confessione e allo stesso tempo del manifesto generazionale, e la chiave scelta da Nicola Baronti per la produzione del brano si rivela azzeccata ed evocativa. Un ottimo trampolino di lancio per un disco in uscita tra pochi giorni, che mostrerà appieno le capacità di un talento da tenere d’occhio.