Benvenuto Erdi su Fuori La Scatola per questa nuova intervista! Nel tuo nuovo singolo “Peso pt.2” hai deciso di mantenere una struttura senza ritornello e hai scelto di rappare per tutta la durata del brano. Questa scelta è stata intenzionale e come pensi che abbia contribuito a comunicare il messaggio che vuoi trasmettere?
Innanzitutto grazie per l’intervista. Per gusto personale ho sempre apprezzato i brani rap senza ritornello: barre e basta per due minuti e mezzo, anche se oggi trovano poco spazio commercialmente. Per Peso pt.2 ho scritto le strofe abbastanza di getto, in una notte e poi ho pensato che un ritornello avrebbe quasi potuto distrarre l’ascoltatore da quello che è l’essenza della canzone. Io sono un rapper, posso fare anche altre cose, ma sono e resto un rapper e quello che ho da dire lo si può trovare nelle strofe, tra le rime e da nessun’altra parte. Il sample che usiamo nell’intermezzo tra le strofe dice proprio questo: “scusa se peso, se do al rap un po’ di peso”. Dimostrare di saper scrivere e saper rappare è uno step fondamentale per i miei progetti futuri.
“Peso pt.2” affronta tematiche come la durezza della vita di strada e il desiderio di rivalsa. Come riesci a bilanciare l’esperienza personale e la tua espressione artistica in modo che entrambe siano autentiche e significative per te?
Per me scrivere, ancora prima di fare musica, è stata da sempre un’esigenza. È un modo che ho per mettere in ordine la mia vita, per rendere concreti avvenimenti e pensieri che per me hanno un valore. Quando scrivo sono io che parlo con me stesso, di me stesso e non mi faccio mai sconti. Scrivo la realtà per come mi sembra in quel momento, senza filtri e senza esagerare, per poi farci le mie riflessioni. Io non sono un ragazzo di strada, ho passato tanto tempo su muretti e panchine, ma a casa non è mai mancato niente e ho sempre avuto un lavoro onesto. Non vuol dire allora che la vita non sia “difficile uguale anche senza fare il criminale”, o che la mia fame e voglia di rivalsa sia per questo meno forte. Questo è l’equilibrio che cerco: raccontare una storia normale (la mia) e renderla interessante attraverso la potenza lirica che solo il rap può offrire.
Riusciresti a descrivere il brano con un solo aggettivo? Se si, quale?
Per ovvi motivi, “pesante”.
La serie “ESTATE ITALIANA” sembra essere un progetto ambizioso. Puoi condividere con noi quali sono le tue ambizioni e gli obiettivi che hai per questa serie di brani?
Con ESTATE ITALIANA sto cercando di mettere le basi su cui poggiare la mia produzione futura. Sono 3 brani Rap, dove le rime e i testi sono i protagonisti, è da questo tipo di musica che vengo e mi sembra giusto partire da questo. Spero con questi 3 singoli di dimostrare innanzitutto che il rap lo so fare (anche discretamente bene) e soprattutto che il rap è una cosa seria e si può rappare di tutto, anche delle proprie insicurezze e paure, purché ci sia coerenza tra ciò che si dice e ciò che si è.
Qual è la tua visione a lungo termine come artista e come pensi che la tua musica possa continuare a evolversi nel tempo?
Non ci penso spesso, più che altro perchè cerco sempre di vivere qui ed ora, però non credo di voler al momento mettermi limiti o obiettivi a lungo termine. Continuerò a fare la mia musica, continuerò a seguire la direzione artistica del mio studio (Ikigai Studio), cercando sempre di fare la miglior canzone possibile e poi faccio la scommessa che fanno tutti gli artisti: punto sul fatto che là fuori qualcuno sta vivendo esperienze simili alle nostre e che le nostre canzoni possano fare da interprete per i pensieri di quelle persone.
Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!
Doverosa menzione a mio cugino Gabriele Erdi a.k.a. ERDI G. produttore di tutti i miei progetti e dello studio. Da bravi italiani manteniamo tutto in famiglia (di questo a Luglio ne riparleremo..) e io ho la fortuna di avere un Musicista con la M maiuscola nella mia.
Il futuro è luminoso, buon ascolto e un saluto a tutti i lettori di Fuori La Scatola!
SEGUI ERDI