Vincenzo Adelini ci racconta il suo nuovo progetto “MOONLIGHT FROM”, in tour nei planetari italiani

É partito sabato 14 settembre 2024 da Torino il tour nei planetari italiani del chitarrista e compositore campano, Vincenzo Adelini. Una rassegna senza precedenti in Italia per uno spettacolo dal vivo in oltre 11 strutture astronomiche da nord a sud del paese. Accolti da ambientazioni intime e profonde, assisteremo alla creazione di una colonna sonora estemporanea, che Adelini intreccerà con le proiezioni della volta celeste. Oltre al suo principale strumento a 6 corde utilizzerà in simultanea archetti per il violoncello, E-bow, Joystick per la Nintendo Wii, Slide di ferro, pedaliere e theremin, il tutto per realizzare uno spettacolo unico ed irripetibile. 

Ogni spettacolo sarà quindi diverso e nuovo, unendosi all’atmosfera della venue e alle immagini proiettate per l’occasione. Ogni città ospitate sarà omaggiata da un nuovo brano inedito dedicato alla Luna, i brani verranno poi raccolti in un nuovo album distribuito da Universal Music Italia. Al termine del tour, verrà realizzato anche un documentario per evidenziare la forza comunicativa e interdisciplinare dei planetari.

Noi abbiamo seguito questa sua avventura a distanza, chiedendoci come fosse stato possibile organizzare un tour intero in un circuito di solito ostile alla musica, ed ecco com’è andata.

  1. Cosa ti ha spinto a cercare questo circuito alternativo dove esibirti?
    La crisi dei locali dopo la pandemia ha influenzato la mia visione delle location dove esibirmi. L’impossibilità di suonare nei contesti tradizionali mi ha spinto a cercare circuiti alternativi, come i planetari, dove musica e spazio si fondono in un’esperienza multisensoriale. Questo ha ampliato la mia concezione di performance, trasformandola in qualcosa di più intimo e riflessivo. La mia passione per l’astronomia e il desiderio di coniugare mondi lontani hanno fatto il resto.
  2. In che modo il Covid ha cambiato il tuo percorso?
    Il mio percorso solista è nato proprio “grazie” al Covid. Ritrovandomi solo nel mio studio di registrazione, ho pensato di realizzare un disco solista di chitarra classica, che è stato pubblicato nei primi mesi del 2022. Questo disco ha raccolto circa 2 milioni di streaming su Spotify e mi ha aperto la strada per un percorso di musica dal vivo in cui potessi esibirmi da solo con i miei strumenti. Ora sto girando l’Italia portando la mia musica. Possiamo dire che il Covid ha davvero cambiato il mio percorso artistico, trasformando una difficoltà in un’opportunità creativa.
  3. Le esibizioni verranno registrate?
    Sì, ogni esibizione nelle varie città sarà registrata. L’idea è di creare una sorta di diario musicale e visivo del progetto, che possa testimoniare l’evoluzione del concept nei diversi luoghi e culture. Questo materiale potrebbe poi portare a un documentario o a un live album, qualcosa che racchiuda l’essenza del progetto e del tour internazionale che sto programmando.
  4. Quali sono le difficoltà del progetto?
    La difficoltà principale nella preparazione del tour è stata coinvolgere e coordinare i planetari, poiché non tutte queste strutture sono abituate a ospitare spettacoli di musica dal vivo. Tuttavia, lo sforzo per sincronizzare tutto sta dando i suoi frutti: in ambienti così suggestivi ed emotivamente coinvolgenti, il risultato è uno spettacolo unico e irripetibile che riesce a coinvolgere profondamente il pubblico.
  5. A cosa stai lavorando oggi?
    Parallelamente al tour “Moonlight From”, sto lavorando come sempre a diverse colonne sonore originali per podcast e cinema. Nei primi mesi del 2025 uscirà la soundtrack per il nuovo docufilm di Simona Calò, per il quale, oltre alla colonna sonora, ho scritto un brano originale con una nota cantante internazionale, che ha firmato anche il testo. Per questo progetto, ho avuto la fortuna di registrare agli studi di Abbey Road a Londra e di collaborare con musicisti del calibro di Vinnie Colaiuta.