Una nuova simpatica intervista a Dario Bo Bucci per “Dettagli del privè”

Eccoci con un amico di Fuori la scatola. Dario Bo Bucci in queste nuova intervista per parlarci del suo lavoro, canzone e videoclip “Dettagli del privè”. Allora Dario: una tua ennesima dimostrazione di capacità. Questo pezzo che può sembrare molto leggero ha anche una sua profondità. Ce ne parli?

Posso dire che la canzone parla di casa mia . L’idea mi è nata un giorno che avevo osservato la mia casa in disordine più che mai. Mi sono detto o metto un po’ di ordine o ci scrivo una canzone . Ho scelto la seconda perché meno faticosa . Ma  era mia intenzione , e penso di esserci riuscito, di fare una canzone divertente dove gli oggetti di casa raccontano la  propria condizione . Una cosa un po’ da ridere e se qualcuno vi ha colto dei segni di abbandono o disfacimento è in errore pure perché sono  parole , queste, che non appartengono al mio carattere. 

Musicalmente è forse uno dei tuoi più belli, ed anche per quanto riguarda il cantato. Quanto puntate in alto tu e Nadir Gelatine? I vostri lavori sono sempre più di spessore.

Mi fa piacere che dici ciò. Forse ho cantato meglio del solito non so se per casualità o perché sto migliorando . Per il momento io e Nadir puntiamo a continuare a fare canzoni insieme possibilmente sempre con idee nuove e brillanti . Nell immediato invece puntiamo a realizzare il mio primo album . Dovrebbe uscire verso ottobre , ci stiamo lavorando . 

Quanto sono importanti i dettagli per Dario Bo Bucci? Nella vita e nell’arte

Dalla mia faccia non lo diresti ma  sono uno molto attento ai dettagli  sia quando realizzo un idea artistica sia quando, ad esempio,  nel quotidiano,  mi vesto oppure quando organizzo trappole per lucertole (scherzo, amo le lucertole) . E anche delle persone che ho di fronte, cercando di non darlo a vedere con quel mio sguardo fuggente, cerco sempre di focalizzare quanti più dettagli possibili . Sia l’arte che le persone sono fatte di dettagli. E anche le trappole per lucertole . 

Il videoclip è strepitoso come sempre e tu affini sempre più la tua tecnica. Lavoreresti sotto questo punto di vista per un altro artista se te lo chiedesse?

È vero, il video mi è venuto veramente simpatico . Sto diventato quasi il re delle stop motion. Ma non  mi sentirei di lavorare per qualcun altro . Mi dovrebbero dare un sacco di soldi per farmi accettare . Perché i miei video e le mie canzoni sono dei giocattoli per me e se ricevessi incarico di farlo per qualcun altro entrerei in agitazione e non mi divertirei. Però se mi pagano bene lo faccio . Se ben retribuiti vale la pena di entrare in agitazione . 

Negli ultimi tempi stai pubblicando sui tuoi social anche delle Video Strofe di 30 secondi ognuna.  Saranno quindi l’evoluzione delle tue famose Foto Strofe. Dei contenuti molto interessanti da seguire. Ci descrivi questo nuovo progetto, sia nella scrittura che nella realizzazione?

Le video strofe  sono sicuramente l’evoluzione delle fotostrofe . In questo momento trovo più interessante realizzare una animazione di 30 secondi piuttosto che una unica foto. Stilisticamente niente di diverso da quanto presento nelle mie video canzoni . Sono solo più’ brevi . Però le strofe sono recitate e non cantate e io mi atteggio a fine dicitore. Quando le registro mi sembra proprio di essere di uno di quei dannati attori fini dicitori di un tempo . 

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Vi prego, iscrivetemi al mio canale di youtube . Offro una coda di lucertola a tutti i miei iscritti. Su Tik Tok mi trovate come Dario Stop motion .  Una zampa di grillo a chi mi segue su Tik Tok . 

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