The Dead Man in L.A., un nuovo intrigante progetto rock

I The Dead Man in L.A. sono una band/progetto musicale di base a Roma che abbiamo intervistato qualche giorno fa riguardo l’uscita del loro primo singolo “Il giorno di polvere” disponibile su tutte le piattaforme digitali e presente anche nella nostra playlist Spotify.

Il loro nome si ispira ad un racconto dello scrittore argentino Jorge Luis Borges, ovvero “El Muerto”, ambientato tra Argentina e Uruguay intorno al 1891. Ironicamente hanno immaginato di spostarne la trama Los Angeles. Parte da qui il nome di questo interessante progetto musicale, quello dei The Dead Man in L.A. La storia alternativa cercherebbe di mantenere la stessa “morale” del racconto originale, cercando di spingerla ad uno “step successivo” che ben si adatta ai giorni nostri, allo scopo di ricavare un’etica abbastanza precisa da quello che è, forse, un capolavoro di narrazione, stile, esposizione, visione ed espressione della letteratura sud americana.

Fondatore del progetto è Francesco Favre Ippoliti,che nel 2020 ottiene un Master in Ingegneria del Suono e dello Spettacolo, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Successivamente, decide di produrre il nuovo materiale che aveva “in cantiere”, fondando questo nuovo progetto “The Dead Man in L.A.” con la volontà di eseguire i brani con una tipica formazione composta da batterista, bassista, uno o due chitarristi e un cantante: nasce quindi la collaborazione con Daniele Carbonelli (basso) e Alberto Croce (batteria) mentre Francesco ha curato le chitarre e la voce. La band propone un rock alternativo cantato in italiano. Musicalmente si fondono sonorità, tipiche del rock e del metal, in soluzioni che si muovono dal noise-rock allo stoner-rock psichedelico, tipico della west coast americana.

IL GIORNO DI POLVERE

Il 10 marzo scorso è uscito il loro primo singolo “Il Giorno di Polvere” (brano presente anche nella nostra playlist). Il loro “biglietto da visita” ci avevano detto. Non a caso la pubblicazione coincide con il primo brano composto. Le registrazioni del brano sono state fatte in Italia presso i Forward Studios, Undercurrent Recording Studio e Polo Sound Recording Studio mentre il missaggio e il master negli Stati Uniti ad opera di Jack Shirley (Atomic Garden East Studio, Oakland, CA). Ha collaborato, nella fase di produzione, anche Fabio Sforza (FSHB Studios – Holy Barbarian, Bolzano).

Riguardo la scrittura del testo ci avevano raccontato: “l’ispirazione è tratta da vicende nautiche collocabili nei secoli passati, all’epoca delle grandi navigazioni per oceano e mare, in particolare da un viaggio fatto di recente in Portogallo e, in parte,  anche da alcune opere letterarie e racconti che parlano di questi argomenti”.

E’ prevista una versione “gemella” del brano cantata in inglese…oltre all’uscita di altri brani che andranno a comporre il primo EP dei The Dead Man in L.A.

“Il Giorno di Polvere” è un pezzo che di sicuro gli amanti del genere non possono lasciarsi sfuggire e per cui ne consigliamo vivamente l’ascolto. Non solo per il suo sound ma anche per il testo, davvero di grande spessore e che merita di essere menzionato, anzi, a fine articolo lo pubblicherò completamente.

A questo punto non ci resta che attendere i prossimi lavori di questo interessante progetto che di sicuro non passerà inosservato! Complimenti ai THE DEAD MAN IN L.A.!

VI LASCIAMO AI LORO CONTATTI PER SEGUIRLI, ASCOLTARLI E SOSTENERLIe al testo de IL GIORNO DI POLVERE!

SPOTIFY:

https://open.spotify.com/artist/2dMfTjV7aOmpikgIqiiCfU?si=_3g5iIReSj-zAeKroz974A

– iTUNES/APPLE

https://music.apple.com/album/1555917666?app=itunes&ls=1

– BANDCAMP:

https://thedeadmaninla.bandcamp.com/releases

– DEEZER:

https://deezer.page.link/QXpk3csEvbZVjMNG9

– INSTAGRAM:

https://www.instagram.com/thedeadmaninla/

– FACEBOOK:

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– YOUTUBE

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– OFFICIAL BLOG:

https://www.thedeadmaninla.com/

-TEXT “IL GIORNO DI POLVERE”

IL VASCELLO E’ SPINTO DAL NULLA A BORDO SPETTRI TREMANO: CULLA D’ACQUE BUIE OVE SERPI DELIRANO.

ASSORDANTI TUONI IDRICI PERVADONO, MISTICI LO INVOCHIAMO: L’OCEANO DI POTENZA.

UN CALAMAIO, META’ OTTOCENTO, QUI NON C’E’ LUCE MA SI VEDE TUTTO,

VETRO E POLVERE D’INCHIOSTRO E SABBIA E C’E’ DA SCRIVERE QUALCHE COSA.

VEDONO MOSTRI, MOSTRI IN TUTTO, IN TUTTO CIO’ CHE E’ DIVERSO DA LORO.

GIUNTI A TERRA LA SPADA INSABBIO: VIBRA AL SOLE COCENTE, INGABBIO IN VENA CALORE, SENTO LA LAMA CHE ENTRA.

COM’ESTASI D’EROINA PURA, RIBATTE RIFLESSI DI LUCE, DURA, IN RICORDO, LA MIA PROMESSA: PIEGATO BACIO TERRA.

UN CALAMAIO, META’ OTTOCENTO QUI NON C’E’ LUCE MA SI VEDE TUTTO,

VETRO E POLVERE D’INCHIOSTRO E SABBIA E C’E’ DA SCRIVERE PER RICORDARE.

COME LA PIOGGIA LIEVE CHE INIZIA A CADERE.

IL TEMPO: TIGRI, SFINGI E FIORI DI VETRO, AL VENTO IL MARE IMPLORO DI USCIR DA QUESTI OCCHI DI CRISTALLO,

PIU’ LI GUARDO E PIU’ SI FRANTUMANO IN STELLE E SO CHE IN QUALCHE MODO TORNERANNO A ME.