Abbiamo fatto due chiacchiere con Secco, liricista della scena underground milanese, che ha da poco presentato il suo ultimo album “SECSY SHAKE”.
“SECSY SHAKE” si presenta come un’esaltante novità per tutti gli appassionati del panorama urban nazionale. Le 9 tracce che lo compongono, realizzate a quattro mani da SECCO e Carlito Shak3, ospitano un nutrito numero di brillanti artisti del rap game.
Ciao Secco, benvenuto su fuorilascatola.it
“Secsy Shake” è il tuo ultimo album ed è una novità graditissima per tutti gli ascoltatori appassionati dell’attitudine del mixtape dal sapore rap duro e crudo. Nelle 9 tracce che compongono il progetto, le tue strofe si alternano a quelle dei numerosissimi ospiti sui beat di Carlito Shak3. Da che circostanza è partita l’idea di questo album?
In realtà la cosa è stata molto spontanea. Stavo finendo di chiudere bag boy e ho conosciuto Carlito grazie a Morto 47, ci ha fatto un beat per un pezzo assieme a me e Koja (Milano violenta). Da lì in poi abbiamo cominciato a beccarci in studio periodicamente e registrare svariate tracce e senza nemmeno rendercene conto ci siamo ritrovati un Tot tracce e abbiamo deciso di fare un disco assieme quindi.
Tu e Carlito, oltre ad aver coinvolto artisti con cui avete collaborazioni già consolidate, avete selezionato anche delle new entry?
Questo disco ha permesso di unire le conoscenze e le realtà mie e di Carlito, inserendo nel progetto persone con cui avevamo un rapporto gia consolidato da anni da entrambi le parti e che abbiamo messo assieme in unico calderone, più qualche altra nuova scoperta conosciuta nell’ ultimo periodo ma con cui c’ è stata subito sintonia, quali falco e casba.
Dai tuoi ultimi progetti si percepisce la tua capacità di giocare con gli stilemi del rap evolvendo al passo col presente e restituendo fedelmente la tua attitudine. In un panorama urban dove negli ultimi anni la trap e altre correnti hanno fatto da padrone, cosa pensi della scena rap di oggi?
In realtà io sono molto contento della piega che ha preso la corrente hip hop nel corso degli anni. Quando avevo iniziato io eravamo veramente in 4 gatti, in Italia L’ hip hop era musica di nicchia, non capita dalla maggior parte della gente ne da un mercato musicale che proponeva solo canzoni d’ amore e melodie struggenti. Anche se il primo vero confronto col mainstream l’abbiamo avuto grazie alla trap, bisogna anche dire però che negli ultimi anni sonorità tipiche degli anni 90 vengono ormai riprodotte e proposte anche nelle radio più importanti.
Progetti in cantiere o novità, appuntamenti nel prossimo futuro?
L’unico che posso annunciare è “menti insane”, una traccia dove siamo io e faser a fare le strofe, carlo flow il ritornello e Carlito il beat.
Grazie mille, alla prossima!