Fuori dal 6 dicembre “Rotti”, il nuovo singolo di Schen. Un brano con un inizio delicato, ma che sa lentamente coinvolgere ed esplodere in sound accattivante e un ritornello molto catchy. Schen racconta la fine di una storia e lo fa con un sound che sa mescolare un cantato tra hip hop e cantautorale con una melodia elettro pop. Il risultato è “Rotti”, un brano che sa farsi spazio dentro al cuore per poi non lasciar più andar l’ascoltatore.
Il sound accompagna un testo profondo ma trasmetto in maniera semplice, in modo da arrivare davvero a chiunque. La voce di Schen ci accompagna tra ricordi che ci feriscono e ci permettono di prendere sempre più coscienza che quell’amore tanto importante è ormai alla fine.
Volevamo saperne qualcosa in più, e lo abbiamo intervistato!
“Rotti” ha un inizio delicato che esplode in un sound accattivante. Come è nato questo equilibrio tra delicatezza e energia?
Questo equilibrio è nato casualmente, all’inizio io e Adams Value pensavamo di fare un pezzo solo piano e voce, ma ci siamo accorti quasi subito che era necessaria una parte esplosiva.
Nel brano racconti la fine di una relazione. C’è un’esperienza personale dietro questa canzone o è una storia ispirata da situazioni comuni?
No, fortunatamente non ho vissuto quest’esperienza recentemente però è capitato in passato questo si. Chiacchierando però con amici e conoscenti mi sono accorto che questi sentimenti sono molto comuni e quindi ho pensato di scriverci una canzone.
Qual è stato il ruolo della melodia rispetto al testo nella creazione di “Rotti”? Hanno viaggiato insieme o uno ha guidato l’altro?
All’inizio io e Adams abbiamo scritto tutta la parte di piano e da li abbiamo scritto poi la melodia vocale. Il ritornello è uscito praticamente alla prima sessione di studio, per le strofe non nego di aver provato e scritto moltissime versioni. Alla fine però, come sempre, la scelta è ricaduta sull’idea più semplice che infatti è ispirata alla prima melodia di pianoforte.
Hai collaborato con qualcuno nella produzione di “Rotti”? Se sì, quanto ha influenzato il risultato finale?
Assolutamente sì, come nella maggior parte delle mie canzoni il lavoro è fatto a 4 mani da me e il mio produttore e grande amico Adams Value. Tutto l’ep di pagine vede una parte di lavoro fatta anche da lui, se sia a livello di produzione o banalmente anche solo idee.
Hai esordito nel 2023 e in poco tempo hai pubblicato lavori molto vari. Come descriveresti l’evoluzione del tuo percorso musicale fino a “Rotti”?
L’evoluzione del mio percorso musicale la definirei veloce e che a tratti può sembrare confusionaria. Questo è dato dal fatto che a me piace la musica sotto ogni forma e genere da quando ne ho memoria e siccome sono alla ricerca ogni giorno di nuovi artisti da scoprire ciò porta automaticamente a raffiche ispirative periodiche e variegate.
Dopo “Rotti”, quali sono i tuoi piani? Possiamo aspettarci un altro singolo o un album nel prossimo futuro?
Sicuramente voglio continuare a pubblicare musica finché avrò argomenti di cui trattare. Spero di mantenere il ritmo di un singolo ogni mese/mese e mezzo arrivando a potermi permettere di pubblicare un album completo. Rotti è solo una tappa di un viaggio che spero duri quanti più chilometri possibili.
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