Recensione: “Vorrei tornare” di Raff0: il rimpianto come bussola dell’anima

Con “Vorrei tornare” Raff0 ci consegna un brano intenso e nostalgico, capace di toccare corde profonde con una scrittura autentica e diretta. Il pezzo si muove tra il rimpianto e la speranza, dipingendo un ritratto sincero di chi, nel mezzo della vita, si guarda indietro con il desiderio di rivivere momenti spensierati, di cambiare scelte o semplicemente di assaporare ancora l’essenza di un tempo che scorre inarrestabile.  

Il testo si apre con una dichiarazione di intenti: il protagonista ha provato a cambiare, a essere diverso, ma il buio – metafora della paura e delle insicurezze – lo ha sempre accompagnato. Il riferimento alla “serpe” a cui ha donato il cuore suggerisce una delusione, forse un amore che si è rivelato ingannevole, lasciandolo solo con i suoi ricordi.  

Il ritornello, ripetuto come un mantra, è il cuore pulsante della canzone: “Ma certe notti giuro io vorrei tornare a parlare di niente in macchina a girare solo per il gusto di ridere ancora”. Qui emerge una delle immagini più evocative del brano, quella della macchina come simbolo di libertà, di un tempo in cui non c’erano responsabilità opprimenti, solo il piacere della compagnia e dell’istante presente.  

Nel secondo verso, il passaggio delle stagioni e il fluire del tempo diventano protagonisti. Il sole che passa e i ricordi che svaniscono come rondini suggeriscono l’ineluttabilità del cambiamento, mentre il protagonista si interroga se sia ancora la stessa persona di un tempo, quella che credeva nelle speranze nonostante le incertezze. La frase “ora che sei grande ed aspetti un figlio” segna un punto di svolta: il confronto con la maturità e la responsabilità porta a domande esistenziali, al bilancio di ciò che è stato.  

Il bridge enfatizza ulteriormente la fugacità del tempo: “Niente passa più veloce del tempo, scorre come una cascata”. L’immagine dell’acqua che scivola via senza poterla fermare è perfetta per descrivere il senso di impotenza di fronte alla vita che avanza. La memoria diventa così un rifugio sicuro, un luogo in cui tutto appare più chiaro e leggero, in cui si vorrebbe tornare.  

Anche senza analizzare la musica nel dettaglio, si può intuire che “Vorrei tornare” sia accompagnata da un sound avvolgente e malinconico, probabilmente costruito su melodie delicate che sostengono l’intensità emotiva del testo. Il ritornello ripetitivo rafforza il senso di ossessione per il passato, quasi fosse un pensiero fisso che riaffiora nelle notti di riflessione.  

Raff0 riesce con “Vorrei tornare” a trasformare un sentimento universale in un’esperienza personale e tangibile. La sua capacità di raccontare il rimpianto senza retorica, ma con immagini potenti e autentiche, rende il brano un viaggio emozionale in cui è facile immedesimarsi. Una canzone che parla a chiunque abbia mai desiderato fermare il tempo o riscrivere una pagina della propria vita, con la consapevolezza che, in fondo, certi ricordi sono il nostro più grande tesoro.

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