Recensione: Tossici di Ramo è Un viaggio intimo e riflessivo attraverso le rovine di una relazione

Con *Tossici*, Ramo ci invita a immergerci in un’atmosfera rarefatta e meditativa, tipica di una notte silenziosa passata a riflettere su ciò che è stato e su ciò che è andato storto. Questo singolo, prodotto da Antonio “Naba” Martini, riesce a catturare con delicatezza il tormento interiore di chi affronta la fine di una relazione tossica, offrendo però una prospettiva sorprendentemente matura e pacata.

Il sound è minimalista, con una texture morbida e atmosferica che sembra costruita per essere ascoltata con gli occhi chiusi, magari sotto un cielo stellato. È una musica che non invade, ma accompagna il flusso dei pensieri, permettendo all’ascoltatore di trovare uno spazio proprio per riflettere. Lontano dalle sonorità più spigolose o drammatiche che spesso si associano al tema delle relazioni difficili, *Tossici* opta per una narrazione sottile, quasi sussurrata, che rende il brano ancor più penetrante.

Dal punto di vista lirico, Ramo si allontana dalla logica delle accuse e delle colpe unilaterali, esplorando invece l’idea che in una relazione finita male non esista un’unica verità. “Bisogna capire gli errori propri ed altrui per uscirne migliori,” dice l’artista, esprimendo un messaggio tanto semplice quanto potente. In un mondo musicale spesso popolato da canzoni di rottura piene di risentimento e recriminazioni, *Tossici* si distingue per la sua onestà e la sua capacità di offrire un’occasione di crescita, piuttosto che di ulteriore frattura.

C’è poi una chicca per i più attenti: una semi citazione a “Diciamocelo Davvero” dei Rats, un dettaglio che denota l’attenzione di Ramo nel legare le sue esperienze musicali a quelle che lo hanno influenzato.

In definitiva, *Tossici* non è solo una canzone da ascoltare, ma da vivere. È una riflessione su come uscire da una relazione difficile con la consapevolezza che, a volte, i confini tra giusto e sbagliato sono molto più sfumati di quanto si creda.