Recensione: Punk Dreams di Morris e Kid Riff. Una bomba punk ma non solo

Torniamo a parlare di Morris e Kid Riff e del loro nuovo EP “Punk Dreams“, online su tutte le principali piattaforme di streaming e download dal 27 maggio, dopo aver chiacchierato con loro qualche giorno fa in una bella intervista.

5 pezzi che seppur diversi tra loro sono legati da un unico messaggio, ovvero non smettere mai di credere nei propri sogni anche quando le cose vanno apparentemente male. Un disco autoprodotto in cui i due ragazzi hanno dimostrato delle ottime capacità realizzative e produttive. Sicuramente hanno seguito molto più il loro istinto compositivo che alcuni standard, e ciò si coglie dalla genuinità e dalla relativa “unicità” del lavoro finale. Complimenti! Unendo il pop punk all’hip hop appunto, hanno dato vita ad un racconto estremamente fresco ed attuale, che sicuramente segue delle influenze sia italiane che inglesi ed americane, ma che sono riusciti a fare proprie e personalizzarle. Sulla qualità del prodotto assolutamente nulla da recriminare. Un lavoro in studio e di post produzione da manuale. Molto bene. Compimenti quindi anche a chi ha lavorato nella fase di editing, mix e mastering.

Entrando maggiormente nel merito delle canzoni, gli argomenti trattati sono legati alla quotidianità ed a momenti di vita vissuta reali. Ad aprire le danze è “Fuori di me“, pezzo che presenta un featuring con Shorty Shok. Un brano molto fresco ma con influenze di pop punk classico, che ironizza su certi comportamenti, che sicuramente in molti abbiamo vissuto. Quindi una traccia sicuramente “per molti” ed in cui tanti si rivedono

Forse“è quasi uno sfogo d’amore, con un ritonrello molto carico che si fa cantare subito. “Come mi pare“, la terza traccia” è forse la “chicca” del disco, o probabilmente il pezzo che ha molto più l’appeal del singolo rispetto agli altri (anche se indubbiamente sono tutti e 5 pezzi potenzialmente singol ed estremamente radiofonici e popolari). Il titolo dice tutto: fare il cazzo che si vuole fregandosene degli altri, dei giudizi e delle facce degli altri. Questo pezzo ci piace molto perchè si sente da come è stato realizzato e suonato, che tutto è perfettamente in linea con messaggio della canzone. Molto sarà nato di getto, molte “buone la prima”probabilmente. Ovvio che ci sarà stato comunque uno studio dietro. Le strofe anche ci piacciono moltissimo e lo rendono la ciliegina su questa torta.

Cessi sporchi” è sempre un pezzo ribelle ma in questo caso autobiografico, una ribellione che Morris f verso se stesso o uell parte di esso con cui h un rapporto conflittuale. Molto belli e di grande effetto i cori.

Non poteva mancare una ballad in un disco e l’hanno lasciata in chiusura: la title track “Punk dreams“. Questi sogni punk che sono sogni sani al contrario di cosa si pensa in generale. La voglia di vivere al massimo ma in un modo più libero e migliore. Una non troppo velata nostalgia data dalle parole, l’interpretazione ed una fantastica chitarra acustica.

Con questo Ep abbiamo scoperto questi due ragazzi che insieme formano una bomba punk ma non solo e di cui risentiremo parlare ancora!

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