Recensione: “Nessuno” di Abov, tra mito e attualità

Dal 7 gennaio è online su tutte le principali piattaforme di streaming e download, “Nessuno”, il nuovo singolo di Abov (Vincenzo Bova) talentuoso e poliedrico cantautore e musicista (ma non solo) calabrese.

Il brano è ispirato all’Odissea di Omero e al concetto di viaggio interiore. Il brano inizia proprio con una citazione dell’Aedo, lasciata volutamente in greco antico, la quale recita: “Nessuno è il mio nome, così mi chiamano mio padre, mia madre e i miei compagni”. Un tocco di classe per un brano pubblicato in un 2022 dove purtroppo, la cultura e la ricerca, vengono a mancare. Complimenti Vincenzo!

In questa canzone rivediamo tantissimo del Vincenzo musicista e uomo: la ricerca, la cura al dettaglio, il mito, la storia, ma anche la critica sociale e quella sua voglia di destare una società ormai in preda al caos. Ritroviamo tutto racchiuso in questo bel brano, degno di essere ascoltato Ed questo il nostro invito a voi lettori. Lo trovate anche nella nostra playlist Spotify.

La canzone, che come detto, è aperta da una citazione volutamente recitata in greco, non è catalogabile in un genere ben preciso (per fortuna e per la gioia di chi ama la buona musica) . Un mix tra alternative, progressive, funk ed ovviamente cantautorato. Al primo ascolto ha riportato la mente ad alcuni dei grandi capolavori dei Pink Floyd ad esempio. Un intro in quella dimensione Eterea e l’uso di un synth che simula un sythar e le chitarre funk le rendono appunto un pezzo senza genere e da ascoltare con la mente libera. Per cui un pezzo di grande qualità e ricercatezza, che fa bene ad un mercato saturo di superficialità. Davvero uno dei lavori più interessanti che abbiamo ascoltato in questo nuovo anno. Non solo per la musica appena descritta ma anche per il testo. L’artista infatti prende in prestito il famoso viaggio di Ulisse e l’episodio con Polifemo, per dare una critica alla società attuale, una società decadente, distratta ed inconsapevole.

“Nessuno parla di tante cose, del non fermarsi mai, di lottare per i propri sogni, ma il brano è anche una critica ad una società meccanizzata, resa sempre più manipolabile a causa del decadimento culturale, da qui spesso il collegamento ad una frase pronunciata da Ulisse nella divina commedia. Ho scelto il nome “nessuno” sia perché legato all’Odissea ed al suo protagonista, sia perché essere “nessuno” vuol dire che in potenza puoi essere tutto, è forse la famosa neutralità prima del teatro” ha dichiarato l’Artista.

La canzone, che come ci ha raccontato, è nata prima della pandemia, è comunque un pezzo attualissimo anche in questo inizio 2022 e crediamo possa rimanerlo ancora molto a lungo. Per cui, ancora Complimenti a Vincenzo e non vediamo l’ora di ascoltare i suoi prossimi lavori.

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