Recensione: “Il sogno di Greta e altre storie…”, il secondo album autoprodotto dei Korishanti

Benvenuti in un’avventura musicale straordinaria che vi trasporterà in un mondo di suoni affascinanti e di messaggi significativi. “Il sogno di Greta e altre storie…” è il nuovo capolavoro dei Korishanti, una band torinese che con la loro esperienza pluriennale e la loro passione contagiosa ci regala un album straordinario.

I Korishanti ci offrono una straordinaria mescolanza di suoni, stili e messaggi, in un lavoro autoprodotto che rappresenta un’autentica gioia per gli amanti della musica di qualità. Dieci tracce che abbracciano tematiche ambientaliste, pacifiste, di inclusione e di denuncia, cantate non solo in italiano, ma anche nel dialetto napoletano e siciliano, dando vita a un caleidoscopio di suoni e colori originalissimo.

Fin dalla prima nota, si percepisce la freschezza e l’autenticità che permea questo album. “Il sogno di Greta”, il singolo di apertura, ci sollecita alla coesione tra i popoli e alla responsabilità individuale nel perseguire cambiamenti epocali, come la sostenibilità ambientale. Il brano accoglie Luciana Littizzetto nel recitativo iniziale, aggiungendo un tocco di classe a questa potente chiamata all’azione.

“Il sogno di Greta e altre storie…” è un lavoro che dimostra la maturità e l’originalità dei Korishanti. Ogni traccia offre un’esperienza musicale unica, arricchita dalla fusione di stili, linguaggi e messaggi significativi. La band torinese ha saputo creare un album coinvolgente e autentico, che risuona con una forza ed una passione che è difficile da trovare in molti lavori musicali odierni. I Korishanti hanno creato un’opera di grande rilevanza artistica e sociale, che si fa portavoce di importanti tematiche contemporanee. La musica diventa uno strumento di condivisione, comunicazione e cambiamento.

Le performance vocali sono di altissimo livello, trasmettendo emotività e profondità attraverso le diverse lingue e dialetti utilizzati. Gli strumentisti dimostrano una padronanza tecnica e una capacità di sperimentazione che elevano ulteriormente il valore artistico dell’album.

L’artwork realizzato da Furio Antonietti completa l’esperienza visiva dell’album, arricchendone ulteriormente il valore estetico complessivo.

L’album si apre con “Il sogno di Greta”, un brano che ci invita ad abbracciare la coesione tra i popoli e la responsabilità individuale nel preservare il nostro pianeta. L’inclusione della talentuosa Luciana Littizzetto nel recitativo iniziale aggiunge un tocco di classe a questa potente chiamata all’azione.

“Se l’anima” ci ricorda che ognuno di noi ha il potere di plasmare il proprio futuro e che la vita è nelle nostre mani. Con una melodia coinvolgente e testi significativi, il brano ci spinge a liberarci dalle catene di un mondo che cerca di uniformarci e ad abbracciare la nostra individualità.

“Quannu la vita chiama” è un brano autobiografico cantato in siciliano da Michele Campanella, che ci racconta del coraggio di ascoltare il nostro cuore e intraprendere il nostro viaggio senza rimpianti. La fusione di suoni mediterranei e la voce appassionata di Campanella creano un’atmosfera suggestiva e coinvolgente.

“Occhi di kajal” affronta il tema della forza delle donne in contrasto con la debolezza degli uomini che cercano di opprimere. La melodia avvolgente e le parole incisive trasmettono un messaggio potente, sottolineando l’importanza dell’empowerment femminile.

Con “Sahara”, ci immergiamo in un viaggio onirico attraverso le sabbie del deserto. Questo brano strumentale unico ci trasporta in un mondo di suoni evocativi, passando da un ritmo lento e sinuoso a movimenti sempre più incalzanti.

“L’acqua è vita” è un brano rock di denuncia che sottolinea l’importanza dell’acqua come bene comune. La musica coinvolgente e l’energia trasmessa ci spingono a riflettere sulle problematiche legate alla gestione e alla preservazione delle risorse idriche.

“Prima del temporale” è un brano scritto da Franco Rapillo, noto come Cico Moreno, per Tullio de Piscopo, riproposto qui nella sua stesura originale. Con una profondità emotiva straordinaria, il brano ci invita a guardare oltre la nostra interiorità verso la luce, metaforicamente rappresentata dai pescatori che affrontano l’oscurità verso est.

Concludendo l’album, “Fiori dal fango” cattura l’essenza di un momento storico segnato dalla volontà di rinascita e speranza. Scritto durante il secondo lockdown, il brano trasmette un messaggio di resilienza e ottimismo, offrendo una prospettiva positiva anche di fronte alle avversità.

Musicalmente parlando, l’album è una fusione magistrale di influenze occidentali e orientali, con chitarre e sitar che si intrecciano in modo impeccabile.

Le voci dei Korishanti sono eccezionali, con timbri potenti trasmettono passione e profondità. L’interpretazione emotiva e l’equilibrio nelle linee melodiche dimostrano un talento straordinario nel trasmettere le sfumature dei testi, che spaziano da temi sociali a riflessioni personali.

“Il sogno di Greta e altre storie…” è un album che lascia un’impronta duratura. I Korishanti hanno creato un lavoro musicale di grande rilevanza artistica e sociale, che invita l’ascoltatore a riflettere sulle tematiche globali e ad abbracciare la bellezza della diversità culturale. Questo straordinario viaggio musicale è un must per gli amanti della musica che cercano qualcosa di autentico e innovativo.

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