Recensione: gli Azimut con Anima Circense ci portano dentro una storia entusiasmante

Disponibile dal 27 maggio il nuovo album, anzi, concept album, del gruppo Azimut ed il loro lavoro ha un titolo che incuriosisce davvero: “Anima Circense“, disco di 10 tracce fruibile su tutte le principali piattaforme di streaming e download ma anche in formato fisico. Un’opera che ci ha intrigato e non poco.

Partiamo prima col presentarvi il gruppo: la band si crea nel 2010 con una formazione a sei strumenti dalle sonorità variegate, un connubio fra Reggae Funk & Swing. Membri della band sono: Ettore Zannotti alla voce, Edoardo Ugolini alle Chitarre, Marco Pondini alla Batteria, Giovanni Frassineti al basso e Manuel Ringressi Tastiera-Fisarmonica.

Arriviamo ad “Anima Circense” e parliamone prima a livello tecnico. Impeccabile è sicuramente l’aggettivo più giusto. La maturità e la maestria degli artisti è lampante anche all’orecchio meno allenato. La sensibilità verso gli strumenti (quello vocale compreso) è esente da qualsiasi tipo di critica negativa. Piuttosto la capacità di alternarsi in vari stili con tanta disinvoltura li rende fruitori di una esperienza musicale (ma non solo) di eccellente fattura e dinamicità. L’uso e la scelta degli strumenti non è banale. Tra i tanti ci pare di scorgere anche un ukulele suonato a dovere.

“Anima Circense” è molto più di un semplice concept album: è un’esperienza musicale che risuona nell’anima, spingendo l’ascoltatore a riflettere sulla propria vita e sulle proprie ambizioni. In un mondo in cui le sfide possono sembrare insormontabili, “Anima Circense” ci incoraggia a non perdere mai la speranza, a trovare la bellezza anche nelle situazioni più difficili e a coltivare la nostra anima sognatrice. Questo concept album ci ricorda che ognuno di noi ha la capacità di trasformare la propria vita in un palcoscenico straordinario, dove i sogni prendono vita e la musica ci accompagna lungo il percorso.

Nell’epoca romantica alla fine dell’Ottocento, un’entusiasmante storia prende vita attraverso le note di un concept album unico nel suo genere. “Anima Circense” ci trasporta in un pittoresco paesino dove la vita di un giovane orfano cambia per sempre con l’arrivo del misterioso circo. Le meraviglie e gli enigmi del circo si svelano gradualmente al ragazzo, aprendo le porte a un mondo incantato popolato da personaggi straordinari. Attraverso consigli illuminanti e insegnamenti preziosi, questi straordinari individui convincono il giovane a diventare parte integrante delle loro avventure.

Il cuore pulsante del concept risiede nella potente messa in guardia che l’opera vuole trasmettere: ognuno di noi, anche se privo di risorse o proveniente da una situazione difficile, ha la possibilità di perseguire i propri sogni. Gli artisti che compongono la band hanno sottolineato che questo è il messaggio centrale che desiderano condividere con il pubblico. Il fulcro del racconto sta nell’importanza di una volontà ferrea e nel sostegno di coloro che ci sono vicini, poiché questi elementi combinati possono consentirci di realizzare le aspirazioni più audaci.

Croceviaì’ apre la storia. E’ una fotografia dietro l’altra dove le colonne sonore ed i relativi sentimenti cambiano continuamente come cambia la strumentazione così varia e ricca che suona melodie sempre adatte. La voce del cantante si apre e si tinge di grinta ad oltre metà brano, dopo un periodo sempre molto rilassato ma sempre bene interpretato, prima di lasciarci ad un finale strumentale. ‘La scelta’ è un pezzo breve ma importante e fondamentale nella storia, proprio come ci indica il titolo. ‘Portami via‘ è la presa di coscienza del protagonista della storia, rappresentato da un brano molto gradevole ed orecchiabile.

Un bel riff di chitarra elettrica apre ‘Anziano sempre‘ che ci illude si tratti di una traccia rockeggiante, ma dopo poco ci riporta già nella grande magia del circo, con un arrangiamento perfetto, da 10 e lode. E’ invece con ‘In punta di sguardi‘ che in qualche modo vediamo alcuni tratti che possiamo ricondurre ad una pop ballad. I ritmi raggae misti a degli arpeggi di “vaschiana” memoria condiscono il momento del dubbio con ‘Non sarò all’altezza‘.

La fisarmonica riporta l’atmosfera tipica del circo in “Non mi serve pena“, con un testo molto bello che tocca un argomento che vi invitiamo ad ascoltare e vivere (…sull’altalena). L’Altalena che è anche titolo del pezzo seguente e precede la title track, “Anima Circense” appunto, traccia strumentale che è proprio ritratto di un’arte unica e millenaria dove i colori sono tutti gli strumenti magistralmente esibiti. Un pezzo che gli amanti della musica a tutto tondo non possono non apprezzare. ‘L’Uomo volante‘ è la traccia di chiusura (ed anche quella con il minutaggio maggiore) ed è anche un pezzo, che se non fosse per la durata appena citata, sarebbe anche un bel pezzone radiofonico. La canzone è dedicata, come da titolo, con liriche come sempre ben scritte su una melodia molto orecchiabile, a quella figura circense.

In conclusione, Anima Circense, è un pezzo che lo immaginiamo come un disco da collezionare poichè il valore ne crescerà ora dopo ora.

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