Recensione di “Uno dei tanti”, album cantautorale di Daniele D’Elia

Daniele D’Elia, con il suo nuovo album “Uno dei tanti”, ci regala un’opera che si inserisce con eleganza e profondità nel panorama del pop cantautorale italiano contemporaneo. Il disco, uscito il 25 agosto, è un riflesso delle sue esperienze intime, ma al contempo si fa universale, affrontando temi di grande attualità come la speranza, la lotta e l’amore, il tutto attraverso una lente personale e poetica. 

Il lavoro si distingue per la sua capacità di bilanciare l’immediatezza del pop con la complessità di testi profondi, scritti con una lingua semplice ma ricca di significato. D’Elia riesce nell’intento di narrare storie quotidiane e universali, rendendo il suo racconto facilmente fruibile, ma mai banale.

La title track “Uno dei tanti” è il punto di partenza ideale per questo viaggio musicale: un brano che cattura l’attenzione fin dal primo ascolto con il suo ritmo avvolgente e la sua dimensione internazionale, dove la fusione di suoni africani e sardi riesce a creare una sinergia unica. Insieme a Carla Cocco, D’Elia dà vita a una performance corale, arricchita dai cori di alcuni cantanti zambiani e dalla partecipazione dell’Associazione Frequenze, che contribuiscono a rendere il brano un inno alla multiculturalità. Il testo, che racconta la lotta di un migrante alla ricerca di un futuro migliore, è un richiamo potente alla solidarietà e alla speranza.

Il disco prosegue con “Barche alla Deriva” dove il cantautore gioca tra il serio e il faceto, invitandoci a non lasciarci travolgere dalle difficoltà quotidiane ma a vederle come opportunità di crescita. Un brano che, con la sua ritmica accattivante e il timbro ricercato, diventa un inno alla resilienza.

In “Tutto l’Oro del Mondo”, D’Elia si fa portavoce di un messaggio universale, essenziale quanto potente: l’amore non può essere comprato, né surrogato. La ballad tocca le corde più profonde, offrendo una riflessione sul valore delle cose che davvero contano nella vita.

La traccia successiva, “Fata Ignorante” segna un momento di introspezione, dove il cantautore esplora le proprie paure e incertezze esistenziali. Un brano pop-rock che, pur nella sua introspezione, lascia spazio a una certa leggerezza sonora, ma non per questo meno potente nelle sue tematiche.

“Il Prezzo della Verità” è un altro momento significativo dell’album, un brano che esplora il tema della fedeltà ai propri principi, anche quando le difficoltà della vita sembrano mettere alla prova ogni convinzione. Il sound pop, sempre moderno e fresco, accompagna un testo che ci sfida ad essere coerenti con noi stessi.

L’album continua con la ballata romantica “L’Aurora Boreale” scritta insieme a Bluombre. Qui, l’immagine dell’aurora diventa simbolo di un amore raro e speciale, una luce che guida chi è in cerca di qualcosa di autentico. La delicatezza musicale di questa traccia si sposa perfettamente con la poesia del testo, dando vita a uno dei momenti più evocativi del disco.

“Per Aspera ad Astra” è un inno alla resilienza, alla capacità di affrontare le difficoltà per raggiungere i propri sogni. Scritta in onore dell’ASD Chronos di Cagliari, questa canzone si presenta come una vera e propria dichiarazione di intenti, un’esortazione a non mollare mai, qualunque sia la situazione.

Con “Aquilone”, D’Elia ci conduce in un’altra ballad che celebra la libertà e la ricerca della pace interiore, un messaggio di speranza e di serenità che si fonde con una melodia dolce e avvolgente.

Un omaggio a Riccardo Cassin, uno dei pionieri dell’alpinismo italiano, arriva con “Riccardo Cassin”. Il brano, composto in occasione del centocinquantesimo anniversario della sezione del CAI di Lecco a lui intitolata, esprime attraverso la musica la tenacia e il coraggio che caratterizzano il leggendario alpinista.

“Another Way to Live” è una traccia che lascia un segno indelebile. Con il suo messaggio di pace e unità tra popoli e culture confinanti, attualmente in conflitto, il brano si arricchisce della partecipazione di Federico Valenti alle chitarre, conferendo alla composizione una forza particolare.

Infine, “Un Posto Molto Più Sicuro” si conclude l’album con una visione utopica di un mondo senza guerre, dove la pace regna sovrana. L’atmosfera onirica, creata dalla particolare combinazione dell’arpa di Raoul Moretti e degli effetti elettronici, ci regala un brano delicato e riflessivo, perfetto per chiudere questa esperienza musicale ricca di sfumature emotive.

In “Uno dei tanti” Daniele D’Elia ci regala un lavoro che, pur nella sua apparentemente semplice struttura pop, è un’opera profonda e ricca di significato. Ogni traccia è un capitolo di un viaggio emotivo che invita l’ascoltatore a riflettere, a sognare e, soprattutto, a non arrendersi. Un disco che sa parlare di ciò che è universale con una voce autentica, personale e mai banale.

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