Recensione di Hologram, nuovo singolo del progetto Gianna

Con “Hologram”, Gianna ci presenta un brano che non solo esplora territori sonori freschi ed elettronici, ma riesce a catturare l’ascoltatore in un viaggio emotivo senza bisogno di parole. Il singolo, rilasciato sotto l’etichetta Gold Leaves Academy, si distingue per la sua capacità di fondere sofisticatezze sonore con un’incredibile sensazione di spazialità, come se ogni nota fosse un frammento di un mondo immaginario sospeso tra la realtà e il digitale.

Registrato alle Distillerie produzioni musicali con il produttore Maurizio Baggio, “Hologram” si configura come una composizione strumentale perfettamente equilibrata. Non è solo un brano, ma un’esperienza sonora che affascina per la sua profondità e per la sua capacità di evocare paesaggi mentali. 

È un gioco di tensioni e rilassi che mantiene alta l’attenzione dell’ascoltatore, come se ogni sezione del brano fosse un passaggio attraverso diverse dimensioni sonore. “Hologram” non è mai statico, ma si evolve continuamente, proprio come un ologramma che prende vita e muta forma con il passare del tempo.

L’aspetto visivo, curato da Nicolò Gemieri, si sposa perfettamente con la musica, dando forma a un universo grafico che dialoga con la sensazione di fluidità e instabilità che il brano trasmette. Le grafiche non sono solo un complemento estetico, ma amplificano l’idea di un’esperienza multimediale che trascende il semplice ascolto.

In sintesi, “Hologram” è un brano che non si limita ad essere una mera composizione musicale, ma si presenta come una riflessione sulla continua evoluzione delle sonorità elettroniche moderne. È un pezzo che invita alla scoperta, che stimola e coinvolge, e che affascina con la sua capacità di giocare con l’astratto, pur rimanendo ancorato a una forte dimensione sensoriale. Gianna, con questo singolo, non solo porta avanti una ricerca musicale interessante, ma definisce anche un linguaggio sonoro che sembra appartenere a una nuova era.

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