“Facciamo festa” di Benevento è una vera esplosione rock che cattura l’attenzione sin dai primi secondi. L’artista, con il suo timbro vocale potente e incisivo, si inserisce perfettamente nel genere, regalando un’interpretazione energica e appassionata che si sposa benissimo con le chitarre distorte e il ritmo serrato della traccia. La canzone non solo invita a lasciarsi andare, ma diventa una sorta di manifesto per vivere senza freni e abbracciare il caos.
Il testo, che alterna riferimenti pop e momenti provocatori, riflette un senso di ribellione e di distacco dalla routine e dalle aspettative sociali. L’apertura del ritornello, “Facciamo festa, vai sui tubi e chiama anche Marta”, dà subito l’idea di un raduno sfrenato, dove regnano spensieratezza e disordine. Il riferimento a “sesso con Tokio nella Casa di Carta” aggiunge un tocco di irriverenza e contemporaneità, facendo leva sull’immaginario collettivo della serie televisiva per amplificare il senso di trasgressione.

L’inclusione di “The Dirt” e Nikki Sixx dei Mötley Crüe, band iconica degli eccessi anni ’80, non è casuale: evoca un mondo fatto di edonismo e vita al limite, e fa eco all’attitudine sfrontata e selvaggia che permea il brano. La traccia si articola come un racconto in cui il protagonista sfida le convenzioni sociali, rifuggendo le aspettative su casa, lavoro e relazioni, come si evince dalla strofa: “Non hai una casa? Non hai un lavoro? Perché a questa età non hai un anello d’oro?”.
Questa ribellione trova il suo culmine nei versi “Rinnegami, annegami e dopo convincimi, che non sono abbastanza per te e sto fenomeni,” dove emerge il desiderio di sfuggire ai giudizi altrui e di trovare un’autenticità fuori dagli schemi. Il richiamo all’uso di “venti gocce di Lexotan” evidenzia un conflitto interiore e la ricerca di sollievo, aggiungendo un elemento più oscuro e vulnerabile.
Nella seconda strofa, il linguaggio diventa ancora più diretto e crudo, con frasi come “Sbattimi amami e dopo feriscimi,” che suggeriscono relazioni consumate in modo rapido e superficiale. Il verso “Madame, che trovi uomini anche su Shazam!” denota un tono ironico e disincantato, sottolineando come anche le relazioni più personali possano diventare fugaci e impersonali in un mondo sempre più digitale.
In definitiva, “Facciamo festa” è un brano che celebra il caos e la dissolutezza, ma che porta con sé anche una riflessione sull’alienazione e la ricerca di sé. Benevento dimostra di avere un bel timbro vocale che riesce a esprimere al meglio questa duplicità: da un lato la voglia di vivere fino all’ultimo respiro, dall’altro la consapevolezza delle proprie inquietudini. Una traccia che non passa inosservata, capace di lasciare il segno e di non farsi dimenticare facilmente.

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