L’EP *Schiavo (libero)* dei Refrain si articola in due tracce che incarnano appieno lo spirito ribelle e senza compromessi della band. Le canzoni non si limitano a raccontare storie, ma aprono uno squarcio sull’animo umano, esponendo con schiettezza i conflitti interiori e le contraddizioni della vita moderna. Con testi che oscillano tra introspezione e grinta, l’EP si presenta come un viaggio sonoro che invita l’ascoltatore a esplorare la propria libertà interiore e le sfide dell’esistenza.
Il primo brano, “Schiavo Ma Libero”, è un manifesto di autodeterminazione e di lotta contro le convenzioni sociali. Il testo esplora il dualismo tra la voglia di libertà e la sensazione di essere prigionieri di una vita impostata e prevedibile. La narrazione è costruita su immagini potenti come “un’aquila reale che va contro un temporale”, metafora del desiderio di superare le difficoltà e di sfidare il conformismo. La band utilizza un linguaggio semplice ma evocativo per esprimere il rifiuto di un’esistenza priva di autenticità, abbracciando invece l’incertezza e la follia come veri motori della vita.
L’arrangiamento musicale accompagna alla perfezione il tema della canzone: i riff di chitarra energici e le linee di basso pulsanti sostengono un ritmo incalzante che riflette l’inquietudine e il dinamismo dei testi. L’interpretazione vocale è graffiante, quasi viscerale, e trasmette la determinazione e la voglia di riscatto. La frase “Sono schiavo ma libero” diventa un motto di chi, pur sentendosi intrappolato dalle aspettative sociali, continua a cercare una via di fuga attraverso la propria autenticità.
Con “Caos ’24”, i Refrain cambiano registro, addentrandosi nel territorio delle relazioni fallite e delle emozioni contrastanti che ne derivano. Il brano tratta la fine di un amore, ma lo fa con un tono distaccato e quasi rassegnato, rifiutando ogni tentativo di risanare ciò che è ormai andato perduto. L’immagine della “giornata grigia” e il senso di disorientamento interiore evocano un paesaggio emotivo fatto di malinconia e confusione, in cui l’io narrante si dibatte tra il desiderio di lasciarsi tutto alle spalle e la difficoltà di accettare la fine.
Musicalmente, “Caos ’24” adotta una struttura meno lineare rispetto al primo brano, con un’alternanza di momenti più riflessivi e altri più aggressivi che rispecchiano le oscillazioni emotive del protagonista. Le chitarre distorte e il drumming serrato creano un’atmosfera densa e quasi claustrofobica, amplificando il senso di smarrimento. Le ripetizioni nel testo, come “sensazioni che mi esplodono dentro”, enfatizzano il tumulto interiore, mentre la voce esprime un misto di rabbia e vulnerabilità.
L’EP *Schiavo (libero)* si distingue per la capacità dei Refrain di combinare energia e vulnerabilità, traducendo in musica sentimenti universali ma spesso difficili da esprimere. I due brani, pur affrontando tematiche differenti, condividono una ricerca di autenticità e un rifiuto delle semplificazioni. La band riesce a trasmettere un senso di urgenza che rende l’ascolto un’esperienza coinvolgente e catartica.
In conclusione, *Schiavo (libero)* è un lavoro che colpisce per la sua intensità e sincerità. I Refrain dimostrano di avere una voce unica, capace di catturare le tensioni e i paradossi dell’animo umano, offrendo agli ascoltatori non solo due canzoni, ma un vero e proprio invito alla riflessione e alla rivolta personale.
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