Recensione dell’album “EP! EP! Urrà!, nuovo lavoro di Daniele Faraotti

Con “EP! EP! Urrà!”, Daniele Faraotti compie un ulteriore passo nel suo viaggio artistico, presentando un’opera che si distacca dai precedenti lavori, abbracciando una forma di pop sperimentale che gioca con la sensibilità del synthpop e si nutre di testi poetici e allucinati. Il disco, uscito il 1 ottobre 2024 per Creamcheese Records, è il risultato di un lungo processo creativo che si è sviluppato dal 2019 al 2023, segnando un’evoluzione sia musicale che lirica per l’artista

“EP! EP! Urrà!” è composto da dieci tracce, di cui nove in italiano e una, la title track, che si distingue per il suo utilizzo di un grammelot finto-inglese, un espediente già esplorato in “English Aphasia”. Questa scelta di linguaggio contribuisce a creare un’atmosfera unica, dove il suono e il significato si intrecciano in modo sottile e inaspettato.

L’album si apre con “Eterni”, un brano che evoca immagini di ricordi e nostalgia, dipingendo una visione marittima che fa da sfondo a una riflessione profonda sulla perdita e l’impossibilità di risalire a certi stati d’animo. La musica accompagna il testo con melodie delicate, creando un senso di leggerezza che contrasta con la pesantezza dei temi trattati.

“La forma dei coleotteri” si addentra in un territorio più surreale, con un testo che mescola riferimenti naturalistici a una riflessione sulla condizione umana. Qui, Faraotti gioca con il ritmo delle parole, creando un flusso quasi ipnotico che cattura l’ascoltatore e lo trascina in un mondo in cui la realtà e l’immaginazione si fondono.

“In Itinerario” e “Ad occhi aperti” continuano su questa linea, esplorando il tema del viaggio — sia fisico che interiore — attraverso testi densi di simbolismo e immagini vivide. La prima traccia si concentra sull’abbandono e il vuoto che segue, mentre la seconda si sofferma su momenti di quotidianità, elevandoli a una dimensione quasi poetica.

Con “Le promesse”, Faraotti introduce un tono più giocoso e ironico, riflettendo su dinamiche relazionali giovanili e sull’incertezza del futuro. Qui, il contrasto tra la leggerezza della melodia e la complessità delle emozioni create dal testo riesce a colpire in modo incisivo.

“Fuori le icone” e “L’oro in noi” offrono un’ulteriore introspezione sociale, affrontando il tema dell’alienazione e della ricerca di identità in un mondo che spesso sembra assorbire l’individuo. La prima traccia mescola elementi di critica sociale a immagini surreali, mentre la seconda è una dichiarazione di libertà personale, un inno all’autoaffermazione che risuona potente e diretto.

Il disco si conclude con la title track “EP! EP! Urrà!”, un brano che incapsula l’essenza di tutto il lavoro: un’esplosione di suoni e parole che celebra l’inclusività e la gioia di vivere, anche nelle sue forme più strambe e inaspettate. Qui, Faraotti sembra sintetizzare il suo messaggio, invitando l’ascoltatore a unirsi a lui in un urlo di libertà e autenticità.

“EP! EP! Urrà!” è un lavoro audace e variegato, che conferma Daniele Faraotti come uno dei nomi più interessanti della scena pop italiana contemporanea. Con la sua capacità di mescolare profondità emotiva a sonorità innovative, l’artista riesce a creare un album che, pur essendo complesso, rimane accessibile e affascinante. In un panorama musicale spesso saturato da formule ripetitive, questo LP rappresenta una ventata d’aria fresca, un invito a esplorare, sentire e, soprattutto, celebrare la vita in tutte le sue sfumature.

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