Recensione: Baccano di Abov

Dopo l’intervista di qualche giorno con l’artista, torniamo a parlare oggi di Baccano, l’ultimo singolo di Vincenzo Bova, ovvero Abov, cantautore calabrese impegnato nella ricerca antropologica. Un altro passo importante nel percorso musicale e culturale di questo artista che sicuramente lo porterà su palcoscenici teatrali importanti, in Italia ma forse non solo.

La canzone, che ha ottenuto importanti critiche positive a Sanremo Rock, è strutturalmente ampia e soprattutto non banale, ricercata e curata.

Un pezzo sicuramente dalle basi teatrali e dalle forti contaminazioni nel quale spicca il cantato in greco calabro, dedicato al dio Dioniso ed ispirato alla Baccanti di Euridipe. La canzone si apre, appunto, con un invocazione a Dioniso con percussioni e cori che creano l’atmosfera man mano più volumetrica . Cori che torneranno e che sono perfettamente inseriti e mixati, cosa apparentemente facile ma che non lo è.

Per quanto riguarda le contaminazioni citate, la canzone è estremamente ricca: sfumature folk e funky ed a tratti jazz, progressive e world ma anche tanto sud Italia e soprattutto profumo di Calabria. Tante influenze non potevano che dar vita ad un brano con un arrangiamento ampissimo e perfettamente curato, perchè a volte il troppo non non è redditizio, ma in questo caso dosando tutto alla perfezione, funziona alla grande.

Entriamo nel pezzo: inaspettatamente ci ritroviamo in una atmosfera da jazz club che spiazza ma lo fa in modo estremamente positivo. Il basso, oltre ovviamente alla voce tenorile di Abov, spicca fortemente, rendendolo un brano spettacolare per i vari mix che crea: quello tra la varietà musicale e la storia che racconta, quello tra tra l’italiano ed il greco calabro e quello tra le noti gravi e calde del basso e le acutezze della voce.

I vari passaggi nella struttura della traccia, oltre ad essere una altalena di emozioni, ci portano da quel jazz al funky, poi al rock, poi al folk. Tutto nel giro di poco e senza distrarci, ma al contrario, rendendoci sempre più dentro il pezzo.

In un mondo dove la musica pare sempre più piatta, Abov è riuscito a tirar fuori una canzone grandiosa, sia a livello di contenuto che di musica, utilizzando incredibilmente diversi generi in un solo pezzo che a questo punto, se dovessimo dargli un voto, sarebbe tranquillamente sopra il dieci!

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