RatingUrli: l’album d’esordio omonimo del duo in uscita il 7 giugno a mezzanotte

Prodotto dalla Tomato Music Label e distribuito da DistroKid, 22 minuti e qualche secondo di un viaggio intergalattico dentro di sé “Quando le cose sono più buie, amico, è un uomo coraggioso chi può rilassarsi e fare festa”. (dal film Salto nel buio, 1987)

Otto tracce per un viaggio intenso e psichedelico negli anfratti del proprio animocome esplorando un mondo alieno. Il duo RatingUrli, fuggito lontano a bordo del loro vascellocosmico, si è stabilito su un pianeta extrasolare più intimo di quel che sembra, portando con sé, comein un’arca, animali, libri, canzoni e qualche quadro, suggestioni e sensazioni della vita sulla Terra.

Durante la traversata, un lavoro musicale di circa 18 mesi, elaborano un progetto sfaccettato e complesso, il cui atterraggio in tutti gli store online è atteso il 7 giugno 2023 a mezzanotte.

Suoni spaziali, industriali, potenti e pesanti fanno da cornice a poesie oniriche e lievi dove le parole sono un gioco del memory sbagliato, strappate da un giornale e ricomposte in una lettera di minacce,
che si alternano a monologhi sincopati, insistenti, a versi surreali provenienti dal profondo di unaqualche giungla aliena.
Un costante dialogo tra il dentro e il fuori, tra il nero e il bianco, tra superficie e viscere, tra due parti di un unico essere. I temi del contrasto, di legami slegati, della fatica di una conciliazione sempre vicina, ma al tempo stesso irraggiungibile, sono al centro della poetica che permea da questo progetto. Sopra ogni cosa un velo leggero e soave di surreale ironia a mitigare l’oscurità.

La creazione dei brani nasce dalla produzione di strumentali con un sound che prende ispirazione da vari generi e sottogeneri della musica elettronica, dell’industrial-rock e del rap. I testi sono dialoghi astratti e onirici che accompagnano i suoni. Nelle canzoni si alternano parti poetiche e tenui, amomenti furiosi e insistenti. Il sound prende le mosse dall’EBM anni ‘80 – un genere di musica elettronica che combina elementi di musica industriale e synthpunk con elementi di disco e musica dance, come conseguenza della cultura punk e della musica industriale – ma se discosta inserendo voci distorte, a tratti rap e tematiche introspettive e sentimentali, con un pizzico di ironia chiptune.

TRACKLIST

SEI LO ZOO DEI PENSIERI MIEI: Cambiare è un trauma. Guardarsi indietro lo è ancora dipiù. In un gioco di specchi e riflessi si ricorda e ci si confonde, l’uno nell’altro. Pensieri come uno zoo in testa, dove gli animali chiusi in gabbia sono gli altri, oppure siamo noi. Carcerieri e carcerati al tempo stesso, sperimentiamo salti e cadute, in questo parco giochi angusto e sadico che è la nostramente.

SEMICERCHI: Geometrie di relazioni nello spazio cosmico. Mentre si tentano dialoghi surreali sospesi nel vuoto, si cerca leggerezza tra giochi di parole e suadenti dichiarazioni, pur sapendo di non essere immuni dal peso della gravità del cuore. Siamo astronauti sputati fuori dalla propria astronave, bannati dal contesto, esiliati in un nuovo mondo. Siamo semicerchi, le mezze mele di qualcuno che ci sta cercando, se ci cerca. Nel nostro interfono integrato nel casco, la radio scassata,a ricordo dei giorni passati sulla Terra, trasmette memorie di feste in spiaggia, di un’adolescenza mai sopita.

MURI&SCOGLI: Un titolo scritto così, come il nome di una grande azienda. Una società che ostacola ogni nostro desiderio. Ma per caso, non è che siamo proprio noi questa società? Senza dubbio ne facciamo parte, da amministratori delegati o da semplici dipendenti, poco importa. Lavoriamo nell’indecisione, se buttarsi a capofitto, affogando nel delirio dei sentimenti e della nostalgia o restarne fuori e proteggersi con ogni mezzo, diventando muri e scogli, qualcosa che niente e nessuno può scalfire. Nemmeno noi.

TI ASPETTO IN SOLCHI D’ALBA: Questo nuovo pianeta ci ha stancati. Qualcuno potrebbe venire a riportarci a casa? Ormai siamo solo presenze, creature che di umano hanno ben poco. Ci siamo disintegrati, ma continuiamo a dimenarci tra istinto e ragione, forze naturali e soprannaturali e, mentre lo facciamo, altri pezzi cadono e si infrangono a Terra. Nell’attesa logorante di una qualche salvezza, balliamo e cantiamo sulla sabbia guardando il nostro vecchio pianeta che tramonta e aspettandone l’alba, che ci brucerà o ci redimerà.

CIAO, SONO SOSTANZA: Ci resta questo. La sostanza delle cose. Sperduti a galleggiare nello spazio, o nella sala d’aspetto di un pronto soccorso, quando il tempo sembra non avere mai fine, i ricordi si fanno più intensi e profondi. Se adesso potessimo telefonare alle persone che amiamo e che abbiamo lasciato sulla Terra, diremmo solo cose pregne di significato. Solo sostanze. Ma qui non prende il cellulare.

BESTIE CAUTE: Finito il tempo della speranza, navicella a pezzi fracassata al suolo.T orniamo alle origini, torniamo ai riti. Non abbiamo più voglia di sentirci presi e perduti nei sentimenti che ogni giorno ci abbracciano in una morsa di amore e morte. Vogliamo essere liberi. Per fortuna la lavatrice si è salvata dall’esplosione e quindi possiamo procedere. Ci addentriamo nella giungla, chiamiamo a raccolta animali alieni a cui piace ballare e giochiamo tutti insieme a fare le streghe.

GOLE: Svegliarsi dopo un sabbath non è affatto piacevole. Occhi gonfi e strani sogni che ancora perturbano la mente. È ora di farsi scivolare tutto addosso, o tutto dentro. Ma è sempre meglio essere in compagnia per affogare i dispiaceri. E se non c’è nessuno, vanno benissimo amiche immaginarie che hanno la fama di essere pazienti e pacate, con un lungo collo per sopportare
qualsiasi magone.

DOOPLO: Siamo tornati sulla Terra. Non sappiamo bene come. Forse il viaggio nello spazio è stato solo un sogno, o forse non era così lontano il posto in cui siamo stati, abbiamo solo attraversato noi stessi. Qui, in superficie, ritroviamo la vita di sempre, diversamente caotica. Ci rifugiamo in supermercati dove i colori ci distraggono dalle pene, facciamo shopping con una fede totale nell’armocromia. Ma appena proviamo a scartare un invitante snack, la verità si rivela, qualcosa dal profondo torna a farsi sentire.

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