Michele Pettinato torna dopo una breve pausa musicale con il singolo “La luce di chi si cerca”, disponibile su tutti i digital store dal 27 dicembre. Si tratta di un brano che vuole portare un po’ di luce in questo mondo oscurato dalle brutte situazioni che sta vivendo. Michele parte da noi stessi: per migliorare quello che c’è fuori, prima miglioriamo noi. “La luce di chi si cerca” è un brano che ci invita a ritrovare quella scintilla che ci scuote e ci dà energia, che ci fa stare bene con noi e con chi ci circonda.
Lo abbiamo intervistato.

“La luce di chi si cerca” segna il tuo ritorno sulla scena musicale. Qual è stata la scintilla che ti ha spinto a scrivere questo brano dopo una breve pausa?
“La luce di chi si cerca” nasce da molto lontano. Diverse volte, in classe, mi sono trovato a confrontarmi con i ragazzi su come lo studio della filosofia può aiutarci ad essere delle persone migliori e dei bravi cittadini. Per fare questo, come recita una esortazione incisa nel tempio di Apollo a Delfi, è necessario “conoscere se stessi” oppure, come scriveva S. Agostino, dobbiamo capire che “la verità vive nel cuore dell’uomo”. Il nostro tempo, così veloce, ci spinge solo a correre senza guardare chi resta indietro. Questo processo porta inevitabilmente ad una società fondata sulla competitività e non sulla solidarietà, dove essere solidali significa comprendere che si cresce solo se si va avanti tutti insieme. Dobbiamo imparare a riscoprire quella luce che c’è in noi e che deve portarci a cercare il nostro simile, condividere le nostre fragilità, curare le ferite di chi soffre, vivere in maniera diversa il contesto sociale in cui siamo inseriti. Ecco, credo che sia proprio questa la principale sfida che dobbiamo vincere.
Qual è stato il processo creativo per “La luce di chi si cerca”? Hai avuto subito chiaro il suono che volevi dare al brano o si è evoluto durante la produzione?
Quando scrivo le canzoni vengono fuori prima le melodie e poi i testi. Capita spesso che siano le stesse melodie a tirare fuori in me emozioni e suggestioni che si trasformano in testi. La versione base del brano, chitarra e voce, è ancora più intima rispetto a quella definitiva. Il suono, in fase di arrangiamento si è chiaramente evoluto con l’inserimento di altri strumenti. E’ bellissimo condividere questi momenti in studio con il M° Donato Fumarola che cura gli arrangiamenti delle mie canzoni.
Nel 2019 hai pubblicato il tuo primo singolo e da allora hai esplorato temi profondi e personali. Come senti che sei cresciuto come artista da allora?
Nel 2019 ho pubblicato il mio primo brano “Per continuare a volare” accompagnato da un video. E’ l’omaggio all’infanzia dei miei nipoti Giovanni ed Edoardo, l’emozione di volare insieme a loro in un contesto di pace e integrazione, dove i bambini ci insegnano il valore dell’incontro con gli altri, in modo particolare quelli che provengono da altre terre. Da lì è stato un continuo percorso in cui ho condiviso altre emozioni. Tra gli altri brani pubblicati voglio citare il pezzo “Ah, terra mia”, una canzone in cui racconto l’amore e la nostalgia di chi lascia la propria terra. Anche lì, nel video, ci sono dei bambini, i testimoni di una promessa, quella del ritorno di chi parte.
Come bilanci la tua carriera musicale con la tua attività di docente e giornalista? Riesci a trovare connessioni tra queste diverse dimensioni della tua vita?
Devo dire che c’è un bellissimo circolo virtuoso che mette assieme la mia attività di cantautore, docente e giornalista. A scuola è bellissimo quando i ragazzi scoprono che scrivo canzoni. E’ come se si aprisse un ulteriore canale di dialogo che ci fa sentire più uniti. La musica ha una grande presa tra i nostri ragazzi, sono fermamente convinto che rappresenta un valido supporto alla didattica. Ci sono canzoni e testi di alcuni autori in grado di emozionare i nostri studenti, farli riflettere su temi sociali condivisi, guardare dentro di sé, migliorare la consapevolezza emotiva. La corretta gestione delle emozioni è un valido strumento per rafforzare l’apprendimento di tutte le materie. Il giornalismo è qualcosa che rappresenta dei momenti importanti della mia vita. In passato ho diretto un mensile locale e un giornale on-line regionale. Il giornalismo mi ha aiutato a guardare in faccia la realtà, a raccontarla in maniera limpida e libera, maturando una importante consapevolezza critica.
Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali? Hai già altre canzoni in lavorazione o un album in cantiere?
Per il futuro ci sono altre canzoni in lavorazione e il progetto di pubblicare un album che racconta il percorso artistico di questi anni.