L’album “Play the Joker” di Marco Bartoccioni

Estro e tecnicismo mescolati con una profonda passione vestono l’album “Play the Joker” di Marco Bartoccioni di rara bellezza

Marco Bartoccioni è un professionista dalle spiccate e versatili capacità compositive, ragion per la quale non poteva che regalarci un album indubbiamente stupendo, in cui tante qualità si incontrano trovando un terreno più fertile che mai. Le canzoni contenute in “Play the Joker” affrontano tematiche tra loro assai differenti. Troviamo omaggi a registi, scrittori e città, rispettivamente in “Bounty Killer”, in “Conversation with the Devil” e in “Smokey Chicago”, ma anche storie e lezioni di vita, come in “I was born here”, in “Sweet Sweet”, in “Together” e in “”, senza dimenticare, poi, l’impegno civile di “Dumb man”.

Questa poliedricità va di pari passo col sapiente ricorso alla lingua inglese. L’utilizzo della lingua straniera fa sì che i significati non siano immediatamente comprensibili per un pubblico italiano, ma in realtà una simile caratteristica, a giudicare dai bei messaggi che tutti gli inediti ci danno, contribuisce a renderli uno più intrigante e sorprendente dell’altro.

Lo stesso eclettismo si ritrova nelle sonorità dei brani, tra loro differenti, ma tutte innegabilmente d’oltreoceano, nelle quali balzano agli occhi o, meglio, alle orecchie, la grande preparazione musicale di Bartoccioni e il suo estro esecutivo, uniti ad una tecnica parimente sopraffina. Da evidenziare notevolmente l’estro dell’artista che nei suoi live suona la propria Lap Steel in piedi, da main artist, assolutamente unico e originale che dona anche un impatto visivo da vera star.

Concludendo, un prodotto come “Play the Joker” è la prova tangibile che la buona musica, fortunatamente, non morirà mai. Sono certo che vi caricherà e che vi farà sentire rinati.

Spotify: https://open.spotify.com/artist/1RzQccqHcVJ3m88XTscr8I