Bentornato Paolo Carone per questa nuova intervista. Allora Paolo, la tua canzone “UNBREAKABLE”, il tuo nuovo singolo è stato scritto nel lontano 2004. Puoi condividere con noi l’ispirazione dietro la creazione di questo brano e come è stato il processo creativo all’epoca?
All’epoca fu la determinazione a vincere che mi fece comporre questo brano, in questo modo. Non avevo molti soldi e la mia università bandì un concorso per comporre la colonna sonora di un lungometraggio prodotto dal laboratorio di cinematografia: in palio c’erano 500,00 euro.Esaminata la trama, mi concentrai fortemente sugli ingredienti che avrebbero coinvolto la giuria e ne venne fuori un mix esplosivo ed un brano molto energico, che vinse abbastanza semplicemente.Ero motivato a vincere, decisi di vincere e vinsi.
La tua canzone presenta una fusione unica di generi, combinando blues ed elettronica nella prima parte e introducendo elementi metal nella seconda. Qual è stata la tua motivazione dietro questa fusione e come hai gestito la transizione tra stili così diversi all’interno dello stesso brano?
Ho adottato questa soluzione perché il copione del film presentava in generale due caratteri distinti che si proponevano in due momenti distinti: dinamicità ed enfasi. Il brano li riprende rispettivamente questi momenti e credo che sia uno dei motivi per cui ha vinto.Transizioni e modulazioni sono sempre difficili in musica, le mie risorse erano piuttosto limitate (non avevo uno studio privato come oggi) e comporre il passaggio tra una fase e l’altra del brano fu particolarmente difficile, ma ottenni comunque un buon risultato.
“UNBREAKABLE” ha partecipato e vinto un contest, diventando la colonna sonora di un lungometraggio prodotto dall’università di Teramo. Come hai vissuto questa esperienza e in che modo ritieni che la vincita abbia influenzato il percorso della tua carriera musicale?
UNBREAKABLE è stato il Brano che, vincendo il Contest, mi ha fatto capire di poter fare musica con successo e poter guadagnare del denaro facendolo. La necessità mi spinse a mettermi in discussione e da lì compresi che forse potevo proporre la mia musica al pubblico. Fu un momento fondamentale della mia esistenza, fu un momento in cui compresi che se volevo ottenere dei risultati li avrei ottenuti attraverso il lavoro, la determinazione, lostudio e l’estro artistico..
Hai menzionato che, al momento della creazione di “UNBREAKABLE”, avevi a disposizione una GEM WK2. Come ha influenzato la limitazione di risorse tecniche la tua creatività? E in che modo la tecnologia attuale ha impattato il tuo approccio alla produzione musicale?
La GEM WK2 mi fu regalata da mio padre nel 1994, in un momento in cui lui non aveva molte possibilità ma comunque riuscì a farmela avere per Natale. L’ho custodita gelosamente ma nel 2004 era già uno strumento obsoleto per comporre: potevo registrare solo 4 tracce.Fu complicato perché in testa avevo già a canzone finita, come volevo che fosse, e 4 tracce erano proprio poche. Le DAW come le conosciamo oggi non esistevano ancora e comunque, le poche disponibili, erano molto costose ed io non avevo ancora il computer.Fu difficile ma riuscii nel mio intento.Oggi ho uno studio di registrazione privato con strumentazioni all’avanguardia, hardware di alto livello, molte DAW e software; comporre è più bello perché riesco a fare quasi tutto ciò che la mia mente allegra immagina e questo è possibile grazie alla tecnologia.
“UNBREAKABLE” racconta la storia di un supereroe invincibile che affronta il male eternamente. C’è un significato più profondo o personale dietro questa scelta narrativa? Qual è il messaggio che speravi di comunicare attraverso la trama della canzone?
UNBREAKABLE è la colonna sonora di un film ed è al film che fa riferimento come concetto. Lo sceneggiatore ci vuol dire che la lotta contro il male è eterna perché esso, il male, si rigenera continuamente nel momento stesso in cui lo sconfiggiamo: perché? Perché il male è soggettivo e non è altro che il modo attraverso cui conduciamo la nostra personale vita. Alcune cose che facciamo possono essere giuste per noi e sbagliate per qualcun altro, possono rappresentare il bene per noi ed il male per qualcun altro.Ho scritto questa canzone per riassumere i concetti che lo sceneggiatore trasmetteva attraverso la pellicola, ma non posso negare che mi rappresenta sotto il profilo del genere musicale, dell’aggressività dei suoni, della scelta dei termini, della metrica; non posso negare di essere d’accordo con l’idea che il film vuole rappresentare.
Considerando la diversità di stili all’interno del brano, come ti prepari a portare questa esperienza musicale eclettica sul palco?
Ho la fortuna di suonare con dei musicisti bravissimi, artisti d’eccezione eclettici e tecnicamente molto dotati. In questi giorni stiamo mettendo a punto proprio questo: il Live.Le difficoltà ci sono, ma con il dovuto studio e la preparazione verrà fuori qualcosa di straordinario, me o sento.Ciò che porto nei live è sempre abbondantemente rivisitato e sperimentale rispetto a ciò che viene pubblicato sulle piattaforme o stampato sui supporti meccanici: è una mia caratteristica fondamentale.

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