Interviste: Clo.Ser ci racconta il nuovo disco “Eroi Fragili”

Ci siamo accorti di vivere nell’era in cui la copertina conta più del contenuto?

Ci siamo accorti di quanto conti sfoggiare il risultato esasperando all’inverosimile?

Ci siamo accorti di quanto essere normali is the new essere fuori la scatola?

Che ce ne si sia accorti o meno, vi invitiamo ad aprire occhi ed orecchie per il disco che stiamo per approfondire con l’artista.

La vera domanda da porci è: ci accorgiamo davvero di quanto gran parte di noi soffra questo confronto quotidiano al quale ci spinge la società attuale?

Clo.Ser se n’è accorto eccome e fa della sua risposta il punto focale del suo nuovo lavoro discografico: trainato dal videoclip di “Questuanti”, il nuovo album “Eroi Fragili” è un racconto in chiave cantautorale quantomai attuale ed accurato dello specchietto per allodole in cui viviamo oggigiorno. 

Lasciamo con piacere la parola al cantautore made in laguna.

Ciao Clo.Ser, complimenti il nuovo disco. La prima domanda è un giochino a cui sottoponiamo tutti gli artisti: raccontateci “Eroi Fragili” come se fossi davanti ad una classe delle elementari…

Ciao e grazie mille per i complimenti. Ok, ci provo…

Eroi fragili è un disco che parla di noi, persone normali e della nostra difficoltà di vivere tranquilli e sereni in un mondo dove tutti sono diventati criticoni, in cui tutti fanno a gara per essere più bravi, più spiritosi, più furbi, e chi più ne ha più ne metta!

E allora noi, che sappiamo di non essere per niente perfetti, e sappiamo anche che non lo sono nemmeno gli altri, dobbiamo perdonarci se facciamo degli errori, dobbiamo accettarci per quello che siamo coi nostri pregi, i nostri difetti e le nostre fragilità. Gli errori aiutano a crescere, sono una bella occasione per diventare migliori.

Nel disco ‘eroi fragili’ ci sono tante cose, tutte insieme. C’è la musica del cantastorie che racconta la favola agli amici attorno al fuoco, c’è la chitarra arrabbiata e il cantante che alza la voce quando le cose non vanno bene, e poi ci sono un bel po’ di domande ma, forse, non proprio tutte le risposte.    

Sappiamo che lo sono tutte… ma siamo infami: qual è la tua canzone preferita del disco e perché?

Premesso che sono abbastanza soddisfatto di tutte e 5… penso che la mia favorita sia quella destinata a piacere di meno: ‘as you are’. Una chitarra vagamente funky, accenti interessanti sulle strofe, un ritornello che non spinge più di tanto, una tonalità che non dà molto spazio al mio timbro vocale, cori alla CSNY, un testo sibillino, non così orecchiabile… un disastro. La adoro.    

Qual è la fragilità di Clo.Ser il cantautore?

Credo che riversare le emozioni positive e negative nei miei brani sia una risposta alle fragilità, insicurezze e timidezze che caratterizzano la mia persona. La condivisione del mio pensiero (attraverso la musica) con l’ascoltatore, mi porta a guardarmi dentro, farmi delle domande chiare, asciutte, spietate, e a darmi delle risposte credibili. 

Il cantautore è il personaggio creato dalla persona che c’è dietro, una sorta di alter ego coraggioso, alla ‘fight club’, che nasce dalla necessità di espressione. 

Sappiamo che arrivi da Venezia: città bellissima che non ha bisogno di presentazioni dal punto di vista artistico e culturale. Raccontaci piuttosto com’è la scena musicale della zona: quali sono i suoi pregi e cosa invece secondo te bisogna migliorare?

Credo che la scena veneziana conservi una buona cultura musicale. Sede del Conservatorio Benedetto Marcello, con alcuni locali storici ancora attivi (mi viene in mente il ‘Vapore’ decantato da Skardy – ex Pitura Freska – nella canzone ‘Bateo’ dell 1989), con kermesse estive ricche di band interessanti, nonché periodici e patinati concerti di big in Piazza San Marco. Dal punto di vista degli emergenti, e ce ne sono di bravi, c’è una difficoltà generalizzata a trovare ‘date’ e luoghi dove esibirsi, ma penso sia un problema non solo locale. Di ragazzi giovani che, non mangiando pane e basi rap – trap, si dedicano alla musica suonata, per fortuna ce ne sono ancora un po’, e anche capaci. 

Per migliorare bisognerebbe ripristinare tra i ragazzi una certa cultura musicale, portandola nelle scuole… Inoltre servirebbe ben promuoverla, possibilmente scegliendo i testimonial su basi meritocratiche e non per il numero di follower sui social.

Lasciamoci facendoti sognare un poco: se potessi scegliere una canzone di “Eroi Fragili”, un artista (italiano/a o internazionale) con cui cantarla in duetto ed una venue in cui esibirvi, quali sceglieresti e perché?

Questa è difficile. L’album non è concepito per i duetti, anche se ‘Havana senza la cola’ parla di un incontro tra una donna sensuale e un uomo timido, che per sentirsi all’altezza esagera con l’alcool, quindi in qualche modo, magari cambiando qualcosa, cantato a due potrebbe funzionare. 

Ragionandoci su, e volendo proprio sognare, direi che una bella versione acustica di ‘Questuanti’, con Malika Ayane, a teatro, sarebbe il massimo. Perchè? Perché è una riflessione garbata ma profonda sulla complessità dell’amore e dei rapporti di coppia. E io ho nelle orecchie la sua splendida interpretazione e la sua voce elegante e morbida in ‘Adesso e qui’ e ‘Come foglie’. Anche se la cantasse tutta lei non mi offenderei. 

Ringraziamo Clo.Ser e tutti voi che ci seguite. Vi invitiamo seguire e a supportare il suo progetto sui canali social:

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