Intervista: The blue book project ci racconta il suo primo EP

Siamo con The Blue book project, ovvero l’artista Francesco Campolo, protagonista della nostra intervista di oggi. Già ti conosciamo bene. Dall’8 febbraio sei tornato con il tuo primo EP dalle tue classiche sonorità: Impossible Geometric Shapes. Come nasce questo EP? Avevi già l’idea di fare un EP o è stata una decisione lungo il percorso?

Ciao! L’EP nasce insieme all’intero progetto The Blue Book Project tra il 2020 e il 2021, periodo di quarantena e restrizioni in cui ho avuto la possibilità ed il tempo di lavorare su questa idea, già nel cassetto da diversi anni. Fin dall’inizio ho pensato proprio al formato dell’EP, più fruibile rispetto all’album tradizionale per l’ascoltatore che ancora non conosce l’artista e al tempo stesso sufficientemente variegato in termini sonori e stilistici. 

Un lavoro davvero molto bello, fedele al tuo stile e che consigliamo agli amanti del geberey, ma anche agli amanti della buona musica. Ci parli invece della copertina che ha dei significati molto importanti?

La copertina di questo EP svolge sicuramente un ruolo importante ed è stata curata nei minimi dettagli. L’opera è stata realizzata dall’artista Equis (molto attiva su Instagram)  ed è ispirata da diverse tematiche molto interessanti come i racconti di Lovecraft, l’arte grafica di Escher mescolate con il pensiero di Platone e la metafisica Ebraica. Mi piace descriverla così: all’alba di una nuova era un rappresentate dell’umanità, in piedi su una figura geometrica impossibile, conquista una dimensione superiore nonostante gli ostacoli; il mostro lovecraftiano e il monolite irregolare rappresentano la paura e le credenze che limitano il vero potere della mente umana.  Sicuramente un’opera dal forte potere simbolico, in parte liberamente interpretabile dal pubblico. Il messaggio che intende trasmettere è relativo all’ andare oltre ciò che vediamo e percepiamo quotidianamente e soprattutto di provare a superare quei limiti “artificiali” che impediscono alle persone di esprimersi al meglio.

L’Ep è composto da 4 pezzi. Escludendo il singolo Digital Immortality, del quale è disponibile anche un bel videoclip che lasciano alla fine, se dovessi indicare ai nostri lettori un solo brano del disco in cui potrebbero identificarti appieno, quale sarebbe? Se ne bastasse solo uno ovviamente…

Escludendo il brano Digital Immortality sicuramente mi indentifico molto nella canzone The Fifth Dimension che apre l’EP. Un brano il cui riff principale è stato scritto molti anni fa, tra il 2012 e il 2013 , come parte di chitarra rock e per molto tempo messo da parte. Ho deciso non solo di riprenderlo ma anche di dargli un nuovo aspetto attraverso un arrangiamento molto anni ’80 dove è il synth ad essere protagonista, proprio per creare continuità con il passato e con quelle che sono le mie radici rock

Se dovessi descrivere questo EP con un solo aggettivo, quale sarebbe e perché?

Direi eclettico perché, nonostante la quantità non elevata di canzoni, è molto presente la voglia di sperimentare stili, suoni e tematiche diverse ma in armonia tra di loro. Questo tipo di libertà penso sia molto importante nella musica, sempre più confinata e settorializzata nelle playlist.

Ci saranno altri singolo estratti?

Sì, probabilmente saranno estratti un paio di singoli accompagnati da video ufficiali. Al momento è in cantiere il primo.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta o lanciare il tuo messaggio!

In conclusione mi piacerebbe lanciare un messaggio sull’importanza della musica soprattutto all’interno di periodi complicati come questo. Il biennio 2020/21 è stato sicuramente difficile per tutti, mi sono trovato davanti a determinate problematiche che mi hanno parecchio destabilizzato. Produrre e ascoltare musica è stata una sorta di ancora di salvezza, un modo per raccogliere quante più energie positive possibili e indirizzarle in avanti. Alla fine l’EP parla proprio di questo, fin dalla copertina: superare le proprie paure, i propri limiti ed andare avanti. Grazie a tutti!

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