Intervista: la canzone di fine anno è quella di Piergiorgio Tedesco

Torna su Fuori La Scatola Piergiorgio Tedesco per presentarci il suo nuovo singolo. Da pochissimo è uscito “Canzone di fine anno”. Come hai avuto l’idea di scrivere una canzone dedicata a questo periodo dell’anno?

La canzone è nata l’anno scorso in questo periodo, quando eravamo tutti un po scossi dai mesi appena trascorsi. Il ritornello è venuto da sé, poi credo di avere pensato più o meno inconsciamente agli amici che vedevo poco per la pandemia o a quelle persone con cui condivido quotidianamente lavoro, battute e fatiche magari a distanza.

Precisiamo che non si tratta di una canzone natalizia, ma una canzone che parla dei sentimenti e delle sensazioni di quel periodo, che tu hai descritto in maniera emozionante con un grande testo, complimenti. Come sono quei periodi dell’anno per Piergiorgio Tedesco, persona e musicista?

Grazie per il complimento! Credo di viverlo come tutti anche se non sono un fan del Natale e delle relative abbuffate. E’ però generalmente un periodo di riposo ed anche una circostanza per frequentare con più calma parenti e amici e passare qualche serata in serenità senza guardare l’orologio. E poi, sotto sotto, credo che un pò di quella magia fanciullesca legata al Natale e ai regali, ce la portiamo più o meno dietro tutti quanti. Come musicista, generalmente ho più tempo per dedicarmi alla scrittura, se ho qualche idea interessante!

Il covid non è citato nel brano ma ne è parte integrante. Se non ci fosse stata questa pandemia il brano sarebbe nato ugualmente?

Magari sarebbe nato ugualmente, ma sarebbe stato inevitabilmente diverso. In questa canzone, come ti dicevo, è nato prima il ritornello, che si è affacciato da solo con musica e testo  già “confezionati” (come a volte mi capita). E proprio nel ritornello si fa riferimento più che altrove “all’anno impossibile”.

Hai avuto qualche ispirazione da qualche grande nome per la stesura della canzone?

Propriamente ispirato no, non ho pensato a nessun artista in particolare. Con il senno di poi, trovo il pezzo un pò gucciniano anche se non so darti un riferimento preciso, forse perchè mi viene in mente La Canzone dei 12 mesi (“diverso tutti gli anni e tutti gli anni uguale”) o forse per l’immagine del treno che ricorda un pò Incontro. 

Se dovessi descrivere il brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?

Corale. Perché riguarda tutti. 

Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora lanciare il tuo messaggio o rispondere alla domanda che non ti è stata fatta ma che avresti voluto!

Vorrei ringraziare Simone Ferrero per l’arrangiamento “essenziale” e i ragazzi del Ciabot Music per la produzione, con loro lavoro da alcuni anni ormai e sono molto bravi. Vorrei poi citare e ringraziare Luigi Bicco per la cover e Tommaso Sgrizzi che ha realizzato un lyric video che mi piace molto (lo trovate su youtube: youtu.be/JHblpSDzOdI )

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