Madrid benvenuto su Fuori La Scatola per questa nuova intervista! “Che scoop!” affronta temi generazionali legati all’amore e all’idealizzazione nelle relazioni online. Come hai tradotto questo concetto in termini musicali?
‘’ Che Scoop ! ‘’ racconta una storia che mi è successa circa un anno fa. Quando ho appreso la notizia di essere diventato uno ‘’ scoop ‘’ la cosa mi ha divertito a tal punto che sia il testo che la musica si sono praticamente scritti da soli. L’ironia è la chiave di lettura del brano, sia dal punto di vista musicale che testuale.
Il brano fa parte della colonna sonora del film “La Guerra del Tiburtino III”. In che modo pensi che la colonna sonora arricchisca l’esperienza cinematografica in questo casi?
Credo che la colonna sonora arricchisca l’esperienza cinematografica quando musica e scene dialogano perfettamente l’uno con l’altra. Essendo il film una commedia, ‘’ Che Scoop !‘’ ne incarna perfettamente i dettami stilistici. Una storia d’amore, tra il film e la musica, a prima vista.
“Che scoop!” presenta un’ironia tagliente, trasformando il tema dell’amore superficiale. Qual è stata la tua ispirazione per creare un brano che, nonostante il sarcasmo, riesce ad essere accattivante fin dal primo ascolto?
In genere le canzoni che scrivo parlano delle esperienze che vivo, senza avere la pretesa di avere una forma specifica. Nonostante ciò è innegabile che l’ambiente musicale del brano rispecchia i miei ascolti, che orbitano per lo più intorno al genere pop, il quale è caratterizzato spesso da melodie accattivanti e facili da memorizzare.
Nel testo del brano, si menziona l’amore come catfish in un’era governata dai social. Come vedi l’impatto dei social sulla percezione dell’amore nella società contemporanea e come questo tema si riflette nella tua musica?
Il brano non ha la pretesa di denunciare questo tipo di comportamenti, anche perchè raramente mi capita di conoscere ragazze online. Tuttavia comprendo che, in un’era governata dai social, si inciampa spesso nell’errore di idealizzare le persone in base a ciò che mostrano online. Non tutti riescono a comprendere che ciò che si mostra sui social è solo una piccola parte, che spesso non corrisponde neanche alla realtà. Sono stato senza Instagram per tre anni, quando poco fa ho riattivato i social, la differenza tra ciò che le persone sono e quello che mostrano mi è sembrata abissale.
Un aggettivo per questo tuo lavoro?
Esilarante
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Raga su Tinder mi chiamo Giuseppe.
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