Intervista: Cura a cuore aperto nel raccontarci il suo “Sottomarino”

Cura bentornata su Fuori La Scatola. Il tuo nuovo singolo “Sottomarino” rappresenta una lotta umana e consapevole, una dualità istintiva e razionale. Come hai navigato tra questi poli contrastanti nel processo creativo, e quali sfumature sonore hai scelto per dare vita a questa complessa dualità?

Ciao! Senz’altro non è stato semplice, per dare retta alla mia parte arrabbiata, ho sicuramente tirato tanto la corda con quella paziente. In generale non mi sono piu voluta creare un problema nel farmi sentire. L’ho fatto sia con la musica che nella vita. Senza piu paure e con la voglia di togliermi tutti i pesi che mi erano stati messi addosso. 

Il brano sintetizza l’ecletticità della tua espressione artistica, mostrando luci ed ombre. Qual è stata la sfida principale nel tradurre questa diversità nel linguaggio musicale, e come hai strutturato la canzone per riflettere appieno la tua versatilità artistica?

Quando ho scritto questa canzone non ho badato a nulla di tutte queste cose. L’ho scritta istintivamente perchè avevo raggiunto il limite della pazienza dopo anni. Il risultato è proprio nell’istinto di non essermi più fatta troppe domande. Sicuramente un attimo dopo averla scritta o aver detto quello che pensavo, ho avuto paura si, ma ho sentito finalmente la libertà e la capacità di aver fatto capire il limite. 

Il testo riflette sulla somma di tutti i fantasmi non espressi e sulla necessità di tirarli fuori. In che modo hai affrontato la sfida di condividere queste esperienze personali attraverso la tua musica, e come pensi che il brano possa ispirare chiunque si identifichi con queste emozioni non espresse?

La musica ha questo potere su di me, di farmi tirare fuori ogni verità. Durante l’adolescenza, era esattamente il contrario di quello che sono diventata ora: dicevo tutto quello che provavo, in faccia a chiunque, in maniera incontrollata e provocatoria. Non sono stata una persona semplice da gestire, soprattutto per mio padre. La verità è che ad un certo punto ho fatto un cambio radicale e ho cominciato a tenere tutto dentro per cosi tanto tempo, incolpando continuamente me stessa. Questo mi ha fatta crescere, migliorare, ha fatto fiorire le mie parti piu belle che gli altri amano, ma di cui purtroppo si approfittano, senza pietà a volte. 

Ci dai un aggettivo che riassume il brano?

Ti direi proprio un sintomo: Tosse da reflusso. Ho avuto una tosse terribile per 2 mesi, causato da stress, incredibile come il corpo rappresenti esattamente le tue condizioni di vita, tenevo tutto dentro, e allora ho cominciato a tossire. Ho anche cominciato a digrignare di notte, forte. Mi ricordo che il mio dentista mi disse “ la notte potresti staccare un braccio a qualcuno.”

Ne chiediamo invece uno che rappresenti te in questo momento e dicci anche il perché!

Libertà. Sono una persona che finalmente non prova più quella sensazione terribile di vedere come gli altri manipolano le tue scelte e vogliono convincerti psicologicamente. Sono cresciuta tanto da questa storia. 

Lasciamo l’ ultimo spazio dell’ intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Oggi non mi viene molto da dire, nè da chiedermi. Posso solo cercare di ricordarmi quanto io sia fortunata, nell’essermi circondata di persone che vogliono vedermi libera di amare chi voglio, ed essere felice. Lo auguro a tutti. 

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