Intervista: Anna Luppi ci racconta “Comincio di Fretta”

Diamo il benvenuto ad Anna Luppi per questa nostra nuova intervista! Ciao Anna! Da poco è uscito il tuo ultimo singolo “Comincio di fretta”. Puoi raccontarci come è nata e cosa vuoi comunicare con questo brano?

Ciao a tutte e tutti!
“Comincio di fretta” è nata praticamente di getto, testo e musica contemporaneamente, dall’urgenza di comunicare quello che in quel momento era soprattutto un mio bisogno: quello di ascoltarmi, ascoltare il mio corpo che mi chiedeva calma, rifuggire i ritmi e le pressioni imposte dalla società. Dopo un periodo grigio, in cui forse avevo chiesto troppo a me stessa, volevo ricordarmi che la vita è una sola, e va vissuta al meglio. E rassicurarmi che ce l’avrei fatta.

Sappiamo che il brano è nato prima dello scoppio della pandemia. Come hai vissuto musicalmente quel primo periodo?

Inizialmente non benissimo, avevo in programma un tour in Europa per il maggio 2020… tutto rimandato a data da destinarsi. Non è stata una bella sensazione realizzare che non c’erano quasi più prospettive di suonare dal vivo.
Però in generale musicalmente è stato un periodo molto fecondo: le riflessioni su ciò che stavamo vivendo erano un pensiero fisso e ci sono stati vari momenti di creazione in studio. Ho ascoltato moltissima musica: ho riscoperto la complessità della chitarra classica di Anabel Montesinos, curiosato fra giovani artist* (Rita Payés e Margherita Vicario solo per citarne due), riascoltato alcune pietre miliari della musica, anche di altre epoche o luoghi, come Nina Simone o Luis Alberto Spinetta, e mi sono accorta di quanto mi manchi ascoltare musica dal vivo. Ora attendo con gioia il ritorno dei live.

Hai una grande discografia ed hai vinto premi in giro per l’Europa. Se dovessi immaginarti tra 10 anni, dove ti vedresti?

Se fra 10 anni potessi ancora viaggiare per l’Europa e, perché no, per il mondo grazie alla musica, scrivere ancora canzoni, magari anche per altr*, e sentire di avere ancora qualcosa da comunicare attraverso la musica, potrei dirmi davvero una persona felice!

Se ti dovessi descrivere con 3 aggettivi?

Maniaca del linguaggio, femminista e inguaribile ottimista.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio alla nostra ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Vorrei invitare chi ci legge a riflettere sul concetto di tempo: quello dedicato a noi stess*, alle persone a cui teniamo e alle nostre passioni. Trovare tempo per una persona cara, per leggere un libro o per compiere un gesto di gentilezza, può essere qualcosa che cambia le nostre giornate.