
“Sabato (per ricominciare)” è il nuovo singolo di Ninaif, poliedrica cantautrice reduce dal successo del singolo “Non lo so” in cui ha collezionato plausi da pubblico e critica. Il brano è sui principali stores digitali e da venerdì 11 agosto sulle radio italiane in promozione nazionale. Ballad pop con venature soul che, con romantica eleganza, donano al brano una malinconia toccante vestita da semplice e profonda allegria che risplende in speranza. Scopriamo news e curiosità in questa intervista!
Ciao Veronica, perché il titolo “Sabato (per ricominciare)”? Cosa si nasconde dietro la canzone?
Ciao a voi! Il sabato sera è sempre stato sinonimo di divertimento, di compagnia e leggerezza. In questo brano lo utilizzo un po’ come metafora. A volte si ha bisogno di staccare da tutto e tutti, forse anche un po’ da quella voglia di vivere esasperatamente per non sentirci vuoti, lasciando invece spazio all’esigenza di ritrovare noi stessi e fare i conti con quello che ci portiamo dentro, magari imparando a farcela da soli quella carezza che ci manca. E quale giorno migliore per chiudere le porte al caos se non il sabato?! Uno in cui possiamo ripartire da noi stessi e ricominciare più forti di prima.
Parlaci della copertina.
È un’immagine che coglie quell’intimità personale che cerco di raccontare in “Sabato (per ricominciare)”. Rappresenta l’essenziale di quello che può essere un momento in cui lasci il mondo fuori. Ascoltare, scrivere, leggere. Per questo voglio ancora ringraziare Enrica D’Amore, autrice della copertina, che, come sempre, ha colto l’anima in un’immagine, sviluppandola anche attraverso la prospettiva, il colore, il calore. Dimostrando come la fotografia e la musica possono incontrarsi e raccontarsi a vicenda.
Qual è stato l’evento scatenante che ti ha fatto intraprendere la strada musicale?
La possibilità. L’amore per la musica, per il canto, per l’arte è nata insieme a me, ma non sapevo come muovermi, non capivo. Un giorno ho trovato un annuncio su delle lezioni di canto che costavano esattamente quanto potevo permettermi e quella è stata la mia possibilità per iniziare. Poi, piano piano, ne sono arrivate tante altre di possibilità che mi hanno dato modo di crescere, fare ed imparare.
Quali sono i tuoi piani più immediati?
Al momento ho altri singoli in lavorazione sempre sotto la produzione artistica di Paolo De Stefani, l’obiettivo è continuare a crescere sperimentando. A settembre sarò sul palco dell’Ariston alle finali nazionali del Sanremo Rock & Trend, a cui ho avuto accesso proponendo il mio primo singolo da solista “Non lo so”. Nei prossimi mesi parteciperò a diversi contest sul territorio. E nel frattempo si continua a fare musica live con entusiasmo. Poi ci sono delle altre cosine che al momento preferisco non anticipare, un po’ per scaramanzia un po’ perché qualcosa la voglio lasciare come sorpresa.
Tanta musica sulle spalle, palchi e sudore in onore alla dea musica. Con la tua esperienza e la concezione raggiunta della musica, cosa consiglieresti a dei giovanissimi per intraprendere un percorso artistico?
Dare un consiglio a qualcuno che insegue i suoi sogni è sempre una grande responsabilità, ma posso dire che nulla è mai scontato. Consiglio di lavorare molto, di metterci impegno e fatica, così i risultati ottenuti avranno davvero un altro sapore. Credo sia importante anche la consapevolezza che non è mai abbastanza, che c’è sempre qualcosa in più da imparare.E poi certo tanta determinazione, non farsi abbattere se il risultato non arriva immediatamente e soprattutto essere sempre e comunque sinceri e veri in quello che si comunica con la propria arte.
Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?
Eh, ce ne sono davvero tante di persone a cui dire grazie: alla produzione artistica di Paolo De Stefani; alla cura della fotografia di Enrica D’Amore; alla bellezza artistica dei musicisti che hanno collaborato al progetto, Massimiliano Rosati, Vittorio Longobardi, Filippo Cornaglia e Paolo de Stefani. Persone senza le quali il progetto non avrebbe preso vita, ma ancora ne avrei davvero tanti di grazie da dire. Continuerò a farlo durante questo percorso. Ma, permettetemelo, il grazie più grande va a chi non ci ha mai creduto, perché mi ha dato ancora più voglia di lavorare e farcela!
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