Intervista ai Quaalude, band indipendente milanese dalle sonorità brit

  • Ciao amiche ed amici di Fuori La Scatola! Oggi siamo con i Quaalude per scoprire qualche retroscena sul loro ultimo album “Under My Hat”, cosa ci potete raccontare di queste 7 canzoni?

Ciao a tutti i lettori! Siamo molto emozionati all’idea che il nostro album sia online perché è stato il frutto di un lungo lavoro. Purtroppo in questi anni abbiamo incontrato alcune difficoltà, legate ad alcuni cambi di formazione, e per questo motivo la produzione è durata molto, ma siamo davvero felici di aver portato a termine il progetto. Le canzoni che ascoltate in Under My Hat raccontano di pensieri che tutti facciamo almeno una volta nella vita rivolti alle persone della nostra esperienza. Sono di fatto dei dialoghi interiori di rielaborazione di momenti significativi del nostro percorso personale. Tutte le canzoni sono rivolte a un “tu” generico, che sia un amico, un amante, una persona cara o una odiata. In ogni canzone l’ascoltatore può rivivere la propria esperienza.

  • Come arriva l’ispirazione per la scrittura dei vostri brani?

Normalmente partiamo da una melodia strumentale, che sia di chitarra. di pianoforte o elettronica. In base all’atmosfera e all’andamento di questa melodia poi Noemi si occupa di creare una melodia vocale e il testo della canzone.

  • Se doveste scegliere un brano di “Under My Hat” che vi emoziona di più, quale sarebbe?

Probabilmente Simplicity, che è proprio la canzone in apertura dell’album. è una canzone che incarna a pieno il nostro stile, il cui contenuto è legato strettamente all’esperienza della band e in cui ci ritroviamo pienamente. Molto toccante ed emozionante è anche 17th December, che abbiamo collocato come ultima nell’album, per chiudere il cerchio.

  • Come nasce il nome dell’album?

“Under My Hat” letteralmente significa “sotto al mio cappello”. L’idea nasce dal fatto che Noemi durante i nostri live indossa sempre un cappello ed è diventato un simbolo della band, in cui ci identifichiamo tutti. Volevamo, in qualche modo, “togliere il nostro cappello” e mostrare cosa c’è sotto, nella nostra mente. Ma questa immagine ha anche un secondo significato, più generale. Il cappello per noi rappresenta il modo in cui appariamo in pubblico, ciò che indossiamo per relazionarci quotidianamente con gli altri, quando poi torniamo a casa lo togliamo e stiamo a contatto con il nostro io. In questo senso chi ascolta le canzoni di Under My Hat si può immedesimare ed entrare in contatto con i propri pensieri e vissuti.

  • Cosa potete dirci sui vostri progetti futuri?

Siamo già al lavoro su nuove canzoni, sempre pronti a sperimentare. L’intenzione è quella di cominciare il progetto di un nuovo album, dalle sfumature un po’ diverse rispetto ad Under My Hat. Ovviamente l’obiettivo è anche quello di tornare sul palco il prima possibile, Emergenza Sanitaria permettendo. Vi consigliamo di continuare a seguirci per rimanere aggiornati sui nostri progetti ed eventi!

Ascolta Under My Hat su Spotify al link https://open.spotify.com/album/3CjVL3dsP1WVjvCPyGa8Bd