Intervista agli I Science per il nuovo singolo Dieuf Dieul

  • Benvenuti su Fuori La Scatola. Oggi vi presentiamo I-Science, un progetto che rappresenta diversi paesi, ci raccontate il vostro percorso?

I-Science è un gruppo afro-jazz residente in Senegal, ma che rappresenta diversi paesi: Senegal, Italia, Egitto, Gabon, Togo, Spagna, Francia, fondato nel lontano 2008. Suoniamo composizioni nostre che mescolano New Soul, Afro-beat, Rock e Jazz con ritmi tradizionali come il Sabar. Il nostro sogno e’ di partire per un viaggio da pirati assieme al pubblico, nel mondo dei sogni e dell’inconscio, alla ricerca del tesoro più grande: il bambino che si nasconde all’interno di ognuno di noi. Tutti i mezzi son permessi: ritmi potenti, melodie toccanti, performance teatrali e interazione partecipativa. il nostro obiettivo e’ di fare in modo che ognuno torni a casa con le stelle negli occhi e due parole nella testa, o meglio nel cuore: ndeye san (termine Wolof per designare ciò che emoziona e che tocca il cuore) ! Facciamo musica per vivere la libertà e per ispirare il più gran numero possibile di persone a essere libere, essendo realmente loro stesse.

  • Se doveste usare un’immagine per descrivere la vostra musica, quale sarebbe?

Bella domanda! Se dovessi usare un’immagine per la nostra musica penso che sarebbe un viaggio in treno, anzi, no, in veliero, dato che siamo dei pirati. Dico questo perché amiamo creare brani evolutivi, che mano a mano permettono al paesaggio sonoro di cambiare, portando verso nuove scoperte, emozioni diverse. Noi la musica la immaginiamo come metafora di vita, la colonna sonora del nostro quotidiano, dove idealmente ogni giorno e diverso dal precedente, come in un viaggio di pirati…

  • Come nasce l’ispirazione per i vostri brani?

Abbiamo tantissime fonti d’ispirazione !!!! Le musiche tradizionali di tutta l’Africa dell’Ovest per quanto riguarda le composizioni polifoniche, dei ritmi (che hanno ciascuno un significato ed una simbologia propri), della costruzione dei brani. A questo si aggiungono tutte le produzioni più moderne (Wasis Diop, Ismael Lo, Souleymane Feye e Xalam 2, Manu Dibango ad esempio), la musica Nigeriana, Ghanaian. Poi ovviamente ci sono le ispirazioni degli Stati Uniti o Europee (io personalmente amo molto Erykah Badu, Bobby Mcferrin, gli Area e tutto l’andazzo musicale anni 60/70). Le musiche tradizionali del mondo intero…C’e da impazzire di creatività con tutte le fonti di ispirazione che esistono! E poi ci sono anche i rumori della vita ad ispirarci : i clacson, le carrette, gli uccelli, l’acqua…o le diverse lingue parlate. Anche la lingua e musica in un certo senso.

  • Parliamo di “Dieuf Dieul”, il vostro ultimo singolo, quale idea c’è dietro al pezzo?

Alla base Dieuf Dieul e un brano creato per incoraggiare tutte quelle persone che lavorano sodo ogni giorno, spesso con dei lavori umili e degni, mantenendo però un sogno nel cassetto – fare musica, viaggiare, scoprire… – e che ogni giorno lottano nella speranza di realizzare i propri sogni. Nello stesso tempo e un brano con un doppio messaggio sociale : grazie agli sforzi dati e all’unione di questi sforzi assieme possiamo creare grandi cose; c’e’ anche la sensibilizzazione – attraverso le immagini del clip – al grosso problema della privatizzazione del litorale senegalese, che sta effettivamente impedendo l’accesso al mare e a luoghi naturali, che dovrebbero appartenere a tutta la popolazione. Grazie a questo brano il nostro obiettivo e di ricordare alle persone la forza data dall’unione degli sforzi individuali e dell’importanza di proteggere le ricchezze del paese, la nostra natura, affinché tutti possano averne l’accesso e non solo un pugno di persone facoltose che se lo accaparrano negandone l’accesso agli altri. Per farla breve questo brano e una strizzata d’occhio alle lotte sociali, vecchie come il mondo ma ahimè ancora di grande attualità. 

  • Cosa potete dirci dei vostri progetti futuri?

Stiamo preparando il nostro secondo album, Ndeye San. Tutta la parte musicale è pronta (evviva!) e ora passiamo alla parte grafica, perché non sarà giusto un album musicale ma piuttosto un progetto pluridisciplinare : un piccolo libro, illustrato con disegni e fotografie, che racconterà la storia di un viaggio di pirati nel mare dell’inconscio e della scoperta di se. Il racconto sarà scritto in testo e ovviamente in musica e il libricino, sarà distribuito in formato fisico e digitale. Prima dell’album però lanceremo un secondo single, Dieuf Dieul (si raccoglie ciò che si semina in Wolof), che parla del fatto di lavorare assieme e che vuole anche sensibilizzare sulla preservazione  delle coste, un problema molto attuale qui in Senegal. Insomma, abbiamo un po’ di carne sul fuoco, speriamo che ne esca profumata e gustosa! 

Guarda il videoclip ufficiale di Dieuf Dieul