Intervista ad Ida Nastri per il suo nuovo Ep: “Il titolo 2P ha un significato importante per me”

Benvenuta Ida Nastri su Fuori La Scatola! Siamo felici di parlare con te del tuo EP “2P” disponibile dal 1 giugno. Il titolo nascosto e il gioco di parole “duepi – EP” suscitano curiosità. Puoi spiegarci il significato dietro questa scelta?

Grazie a voi, per me è un piacere. Riguardo al titolo, “2P”, esso ha un significato importante per me e Giuseppe Salvaggio, coautore e producer dei brani. Posso dire che queste sono le iniziali di due nomi propri. Da lì il gioco di parole. Ho scelto un titolo che in qualche modo fosse collegato al periodo in cui abbiamo scritto questi brani, e che facesse da fil rouge. Scommetto che adesso starete iniziando a pensare a tutti i nomi con la P che vi vengono in mente…

In “2P”, hai scelto di esplorare i rapporti nelle loro varie sfumature. Qual è stata la sfida più grande nel raccontare in modo autentico le tue esperienze personali attraverso la musica?

Come sempre la sfida è fare ordine tra i pensieri e riuscire a comunicare quello che senti e pensi. Spesso tutto ciò parte da un’autoanalisi, il che vuol dire anche ammettere a se stessi come stiamo e ci sentiamo. Quindi per rispondere, la sfida è “Conosci te stesso” (o come direbbe la Vicario che ha fatto il classico come me: γνώθι σαυτόν).

Riproponiamo un gioco che ogni tanto facciamo con i nostri intervistati: parlaci del tuo EP ma fallo come se lo stessi raccontando ad un pubblico formato solo da un gruppo di bambini delle elementari!

Insegnando alle Medie non dovrebbe essere troppo complicato. Dunque: Cari bambini ho scritto 5 canzoni. Alcune sono più allegre e potete ballarci sopra. Una si chiama proprio “In ballo” e vorrei vedere come vi scatenate sentendola! Due invece sono più lente e rilassate. Adesso ve le faccio ascoltare e mi dite quali strumenti musicali riuscite a riconoscere. Poi pensate a una coreografia da fare per TikTok così mi aumentate le views.  In realtà dopo “Il cari bambini” già immagino la confusione.

Torniamo fra i grandi. 2P è anche una fotografia dei due anni che hanno compreso la pandemia e le incertezze sul futuro. Quanto è contato questo periodo storico per la realizzazione del tuo lavoro?

In generale il cantautore riporta la realtà che vive e che osserva quindi ha contato moltissimo. La staticità indotta dalla pandemia, l’esserci dovuti fermare, ci ha obbligato anche a riflettere. Forse il brano che risente di più dei pensieri di quel periodo è “In ballo”. Emerge tutta la voglia di tornare a una vita normale, ma anche la constatazione che ognuno si costruisce una vita diversa dall’altro, ma spesso ci ritroviamo tutti “in ballo sulla stessa pista”. Come durante la pandemia.

Ti chiediamo sia un aggettivo che rappresenti in maggior modo il tuo nuovo Ep, ma anche, se riesci a sceglierne una, la canzone che rappresenta più di tutte Ida Nastri… facciamo anche due!

Come aggettivo “caleidoscopico”, adoravo il caleidoscopio da bambina, super anni ’80, e rende bene l’idea.

La canzone che rappresenta di più Ida Nastri credo sia “80” perché raccoglie tutte le sfumature di questo personaggio. 

Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Preferisco rispondere a una domanda scelta da me, e vorrei che fosse “Ti piacerebbe scrivere per altri in futuro?” E la risposta è “Sì, mi piacerebbe scrivere anche per altri interpreti. Sarebbe uno stimolo creativo fortissimo e mi piacerebbe moltissimo vedere come potrebbe trasformarsi un mio brano cantato e interpretato da un’altra persona. Unire due sensibilità mi ha sempre fatto scoprire risultati inattesi e stupefacenti. Quindi sapete dove trovarmi. Non siate timidi! 

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