Intervista ad Hot Ice per il nuovo singolo ‘Levati’ : “ci siamo tolti dei sassolinio dalla scarpa”

Diamo il benvenuto a Hot Ice, protagonista della nostra nuova intervista qui su Fuori La Scatola, per parlarci del suo nuovo singolo “Levati” in collaborazione con Matti Ratti, Il Kele e Dj Plaku. Ciao Hot Ice! Da dove arriva la volontà di creare un singolo che se la prende un particolar modo con la scena rap italiana? C è stato un momento esatto in cui è scattata la voglia di scriverla?

Il taglio critico e provocatorio del brano è una cosa che in realtà porto dentro da tempo, e che si è manifestato anche in altri miei brani. Più che prendercela con la scena, abbiamo cercato di mostrare quello che per noi è il quadro della realtà odierna. Bene o male tutti noi che abbiamo lavorato al brano abbiamo un certo background nel rap e nella musica in generale, e nel tempo abbiamo potuto riscontrare tante situazioni che ci hanno lasciato di stucco, per così dire. Tipo gente che non ha nulla da dire ma che si ritrova dove forse non dovrebbe essere. Ancora una volta abbiamo voluto toglierci dei sassolini dalla scarpa.

La canzone è diretta e colpisce forte sia nelle parole che musicalmente. Per questo vi facciamo i complimenti. Qual è il tuo pensiero riguardo un eventuale miglioramento della scena rap nostrana?

Ti ringrazio per i complimenti. Lungi da me pormi come guru assoluto, però secondo me dovrebbe essere più valorizzato chi ha una vera esigenza comunicativa e chi con continuità e determinazione lavora da sé, a partire dalla composizione e dalla scrittura di testi. E questo a mio parere dovrebbe avvenire in tutti i contesti, dalla tv alle radio ai locali in cui si suona musica. Dovrebbe darsi risalto al materiale che davvero merita, specialmente agli occhi della gente là fuori e non delle case discografiche o di chi decide cosa va oggi e cosa no. E questo si ricollega anche ad un necessario (secondo me) abbandono delle mode del momento.

Una nota di curiosità ce l’ha creata anche la copertina di “Levati” essendo praticamente solo uno sfondo nero. Qual è il messaggio dietro a questa scelta e qual è stata l’idea di base?

L’idea è che fosse il più semplice e diretta possibile, un po’ come il brano. Un’idea originaria prevedeva un’immagine più complessa, con la presenza di una sorta di supereroe che faceva volare cose e persone sul suo cammino. Abbiamo provato ad utilizzare anche l’intelligenza artificiale, ma il risultato non convinceva. Ho dunque optato per l’altra idea che avevo avuto, quella appunto più immediata. Un’interessante alternativa alla versione definitiva includeva anche un piccolo riquadro colorato in basso a destra, come se fosse una sorta di bug nella grafica che doveva essere eliminato (a rafforzare il significato di “Levati”), ma alla fine si è optato per la versione ancora più minimal. Un ringraziamento va ad Arianna Morosin, che l’ha realizzata.

Come nata la collaborazione con gli altri artisti su questo pezzo? Sappiamo che ci tenevi tanto…

Il Kele è mio socio nei Brain Smokerz, ed è un artista che stimo tantissimo e con cui ho condiviso tanto nella musica, sia in live che nella realizzazione di brani. Matti Ratti è un mc che ritengo fortissimo e sempre sul pezzo, e con cui volevo collaborare da tempo. Dj Plaku, un fortissimo mago del giradischi con cui avevo in precedenza condiviso il palco una volta, è stato invece coinvolto successivamente, quando si è fatta strada l’idea di ritornelli con scratch. Si tratta di una collaborazione cercata da tanto perché originariamente, ancora qualche anno fa, ne stavamo preparando una, ma poi per varie vicissitudini abbiamo dovuto cambiare prima le musiche e poi le strofe. A quel punto è arrivato in soccorso Lorenzo Lambertini, che mi ha proposto questo beat clamoroso, e da lì abbiamo ripreso il tutto da zero. Sfortunatamente poi abbiamo avuto vari altri ritardi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.

Ora siamo un po’ più cattivelli. C’è qualcosa su cui non siete andati d’accordo durante la produzione del brano? Se si ci racconti in cosa e come lo avete risolto?

Mah, in realtà nulla di particolarmente significativo. Il problema più grosso è legato appunto alle modifiche per cause esterne delle musiche e quindi un po’ di tutto il progetto, che ha comportato vari ritardi. Per quanto riguarda poi la scrittura, ci siamo sempre trovati sulla stessa lunghezza d’onda. Anche per quanto riguarda gli scratch, ci sono piaciuti a tutti fin da subito. Quello che ha creato qualche rogna è stata la fase di mixing, per delle divergenze sul processo lavorativo. Ma alla fine ci siamo affidati all’esperienza di Alex Moro, e il risultato ci ha soddisfatti molto.

Come sempre lasciamo l’ ultimo spazio dell’ Intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Il messaggio ovviamente è quello di pomparvi il pezzo sempre e comunque, condividerlo con il mondo, e seguire tutti gli artisti coinvolti sui social e sulle piattaforme. Ma per non concludere con questa nota puramente autoreferenziale, mi piacerebbe invitare gli amanti di questo genere musicale a partecipare maggiormente ai live dei loro artisti preferiti, specie se “emergenti”, perché solo così si può alimentare questa realtà, che ha veramente tanto bisogno di supporto per crescere e anche solo per restare a galla. Grazie mille a voi per lo spazio concesso.

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