Intervista ad Azzurra per il suo primo Ep “L’altra me”

Diamo il benvenuto ad Azzurra, protagonista della nostra intervista di oggi! Il tuo primo Ep “L’altra me” rappresenta sperimentazione, apertura e sentimenti urlati a gran voce. Qual è stata la parte più emozionante del processo creativo per te, e come hai trasformato le tue emozioni in un linguaggio musicale coinvolgente?

E’ stato un processo spontaneo dove mi sono fidata delle sensazioni di pancia. Ora che ci penso credo sia proprio questa la parte emozionante: mi sono fidata di me, di See Maw e per ogni canzone non ci sono stati grandi cambiamenti dalla primissima versione a quella finale, proprio a dimostrare che sentivo di essere sulla strada giusta fin da subito. Non so dirti come ho trasformato le mie emozioni in musica ma a posteriori credo di essermi connessa con la parte più autentica di me, senza filtri e l’ho lasciata fluire senza giudizio e senza troppi paroloni.

Il passaggio tra ballad introspettive e canzoni dai ritornelli esplosivi è evidente nel tuo EP. Come hai bilanciato queste diverse atmosfere emotive per rappresentare le fasi di accettazione del dolore e delle sfide affrontate nella tua vita?

In prima battuta ti direi che le diverse atmosfere fanno parte di me: sono sia quella che canta a gran voce con ritmi coinvolgenti, sia quella che sussurra ballad introspettive. Nell’EP questo passaggio è molto evidente perché credo che l’elaborazione del dolore sia come un’altalena, un saliscendi continuo. Più che bilanciato, io ho assecondato ogni momento liberamente. Se per esempio in “Nanna ninna” sentivo di non aver bisogno di altro che di piano e violini per trovare pace dentro di me, in “La vita non spiega” sentivo di aver bisogno del ritmo per sfogare la rabbia e abbandonare tutti i perché.

Con l’accompagnamento di See Maw alle produzioni, come è stata la tua collaborazione nel plasmare il sound di “L’altra me”? Quali elementi volevi assolutamente incorporare per trasmettere il tuo messaggio in modo efficace?

Per quanto riguarda il sound, solitamente porto delle references a cui voglio ispirarmi ma poi tocca adattarle a me. Credo che See Maw abbia avuto una grande sensibilità nel trovare un punto di incontro tra le mie richieste e le esigenze tecniche di ogni brano. In ogni brano ci sono degli elementi che spiccano per trasmettere un messaggio specifico. Per esempio in “Affogare nel gelato”, i violini e il ritmo coinvolgente mi aiutano ad esagerare l’ironia e il gioco della canzone, o ancora in “Più forte di me” il passaggio da una strofa delicata all’esplosione del ritornello mi piace per amplificare il messaggio di rinascita. 

Le tue parole sul significato profondo dell’album, in particolare sulla prepotenza della bellezza rispetto alla tristezza, sono potenti. In che modo la musica si è rivelata l’emblema di quel sorriso che non vuole andare via, anche nei momenti peggiori, nel tuo percorso creativo?

La musica è quel canale che mi ha permesso di aggrapparmi alla bellezza della vita. Anche quando non avevo voglia di uscire o di sorridere, creare mi ha aiutato ad elaborare e ascoltare che riuscivo a mettere in musica esattamente quello che avevo dentro mi faceva emozionare di gioia. Credo che avere un talento o una passione che ci fa stare bene sia un dono ed è lì che dobbiamo appoggiarci quando tutto sembra crollare.

Nel contesto delle tue canzoni che rappresentano la possibilità di rinascita anche quando gli ostacoli sembrano insormontabili, qual è il messaggio principale che speravi di comunicare al tuo pubblico attraverso “L’altra me”.

Sicuramente il messaggio finale è speranza ma non voglio far passare un senso di onnipotenza per cui possiamo superare tutto come dei supereroi. Al contrario il filo conduttore del’EP è lasciar fluire tutto quello che non si può controllare e accettare che le cose non vadano sempre come le abbiamo immaginate. Per questo voglio incoraggiare il mio pubblico a prendersi cura anche della parte più sensibile e autentica di noi!

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Parola chiave dell’EP? Semplicità! Penso che ognuno di noi possa immedesimarsi in queste canzoni e trovare una frase da fare sua!

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