Intervista ad Antonio Mcfly Morelli: dal 27 settembre è online con la sua Updown

Siamo con Antonio Mcfly Morelli, per la nostra intervista di oggi. Benvenuto Antonio. Sei online dal 27 settembre con “Updown”. Che messaggio hai voluto lanciare con questo brano, dove per la prima volta hai anche cantato le parti vocali?

Ciao e grazie per l’intervista. In questa canzone ho voluto rendere protagonista la positività sopratutto alla luce di quanto abbiamo passato negli ultimi due anni. Volevo esprimere la voglia di riprenderci noi stessi e non c’è niente di meglio di un ritmo funky che ti fa ballare per questo scopo. L’inserimento di parti vocali è l’inizio di una sperimentazione che ho voluto provare e mi sembra stia funzionando.

Hai dichiarato che questo brano segna per te un nuovo inizio. Ce lo vuoi spiegare?

Il disco “Sound my way” che ho fatto circa un anno fa era nato dalla voglia di trovare una musica mia e si era incentrato sulla sperimentazione e il carattere strumentale. Volevo però creare un “ponte” tra il vecchio ed il nuovo e “Updown” è la canzone che fa al caso mio. Sono partito dalla parte finale del disco, più incentrata sull’elettronica, per proseguire verso nuovi orizzonti.

Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?

Lo definirei “sperimentale” perché è il risultato di uno studio continuo che da mesi sto percorrendo alla ricerca di un sound mio che mi contraddistingua. Volevo continuare sulle orme di quanto già iniziato ma dandogli una ventata di freschezza. È un brano transitorio ma segna anche l’inizio di una nuova fase della mia storia musicale.

Progetti per il nuovo anno?

Si è sempre pieni di buoni propositi, ti direi che mi piacerebbe portare a termine questo viaggio iniziato con “Updown” verso un secondo album LP. Ho già altri brani in cantiere ma si sa che sulla carta sembra semplice ma non lo è per niente. Non mi dispiacerebbe fare qualche collaborazione perché sono sempre esperienze positive da cui imparare qualcosa di nuovo. Staremo a vedere.

Come sempre lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora lanciare il tuo messaggio o rispondere alla domanda che non ti è stata fatta ma che avresti voluto!

Beh in realtà non é una vera e propria domanda ma piuttosto una considerazione. Viviamo un momento storico in cui l’apparenza spesso conta di più della sostanza e questo produce situazioni distorte ed inspiegabili in cui esistono artisti con migliaia di “follower” e “like” sui social ma che poi scopri non saper neanche suonare o cantare. Mi ritengo una persona a cui piace avere una base solida su cui lavorare e poi su questa costruire la mia immagine di artista. Quello che mi sentirei di consigliare ad alcuni dei miei colleghi musicisti è questo: curate i vostri lavori, rimettete al centro la musica e le vostre canzoni. Siate originali e creativi. L’immagine conta, è vero, ma alla fine se non avete gli strumenti minimi su cui lavorare alla lunga verrete rimpiazzati. Lo so, il mio sarà un parere controcorrente ma resto uno degli ultimi romantici appassionati di musica a cui piace ascoltarla.

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