Intervista ad Anna Turrei per il suo singolo “Pare” feat. Redline

Benvenuta Anna su Fuori La Scatola per questa nuova intervista! “Pare” parla di uscire  dagli schemi e fare ciò che ci pare senza preoccupazioni. Nella tua esperienza personale,  come ti relazioni con queste pressioni sociali e quanto pensi che questo messaggio sia  universale per il pubblico? 

Innanzitutto ciao a tutti e grazie per quest’opportunità. Nel brano Pare ripetiamo spesso “è un  under pressure costante” proprio perché siamo perennemente messi sotto pressione da qualsiasi  cosa, sia nella carriera sia nella vita di tutti i giorni. Io personalmente almeno una volta al giorno mi  sento affannata come se stessi correndo una maratona e appena mi fermo un secondo sono  spacciata. Mi capita anche solo aprendo instagram, se mi appare un post di qualcuno super attivo,  anche e soprattutto nel mio campo, comincio a sentirmi in difetto, chiedendomi se io stessi  perdendo tempo. Penso sia un messaggio universale che possa coinvolgere tutti, su tutti i campi,  non per forza nell’ambito artistico e professionale, ma anche della vita di tutti i giorni e relazionale. 

Il brano mescola elementi di pop moderno e funky, un connubio che offre un sound molto  fresco. Come è nato il processo di produzione musicale e che ruolo ha avuto Redline nel  definire il sound finale di “Pare”? 

Con Redline c’è stata intesa sin da quando ci siamo conosciuti, siamo diventati subito grandi amici  e abbiamo iniziato a collaborare nei live, ma poi ci siamo resi conto che non bastava e abbiamo  deciso di scrivere un pezzo. Entrambi abbiamo dei gusti musicali simili e brani nella nostra  discografia che si assomigliano sia nel sound che nelle tematiche. Il processo è nato in studio  insieme al produttore Eliseo e il chitarrista Michele Genta. Abbiamo preso delle vecchie bozze e le  abbiamo elaborate, ognuno ha dato il suo contributo e Redline è stato fondamentale per le melodie  e il testo. Una volta creata l’armonia e la melodia del brano, si sono uniti a noi gli altri musicisti che  hanno lavorato al pezzo, Samuele Bandettini (basso) e Pietro Siri (batteria). 

In che modo la collaborazione con Redline ha influenzato il risultato finale di questo brano?  Cosa pensi che ognuno di voi abbia portato al progetto per renderlo unico? 

Con Redline siamo riusciti a unire le nostre visioni su ciò che ci imparanoia di più, dando ognuno la  sua sfumatura caratterizzante, sia nel testo che nella melodia. Il progetto è stato reso unico dalla  collaborazione di più menti che avevano lo scopo di parlare di un problema comune ma con un  sound fresco, che ti invoglia a muovere la testa e a divertirti, nonostante si stia parlando di qualcosa  tutt’altro che frivolo. Ognuno di noi ha messo all’interno del brano quell’elemento necessario per la  realizzazione finale del pezzo, infatti ci abbiamo lavorato per più di due mesi, proprio perché  volevamo che fosse come lo avevamo pensato. 

Nel brano parli di “paranoie quotidiane”: qual è la tua visione su come la società moderna  contribuisca a queste ansie e come possiamo, secondo te, davvero liberarcene? 

Questa domanda mi mette un po’ in crisi, perchè se avessi la chiave per liberarmi del tutto dalle  paranoie quotidiane probabilmente non avrei nemmeno sentito il bisogno di scriverci un pezzo (sad  but true). La società moderna, a mio parere, contribuisce senza rendersene conto. Io stessa  magari sono la causa di paranoie di qualcun altro. Purtroppo riscontro spesso pensieri e paranoie  comuni, che siano sulla carriera, sulle aspettative (sia proprie che dei genitori), sul cibo,  sull’aspetto fisico, sugli studi, sulle relazioni, sulle decisioni importanti…insomma oggi siamo  bombardati di notizie, continuamente messi a confronto con gli altri, perchè volente o nolente tutti  lo facciamo e capita spesso di sentirci sotto pressione per non essere come, dove e con chi si  vuole e questo ci porta a sentirci in difetto. Quello che diciamo nel pezzo è che siamo stanchi di 

continuare a farci dire dagli altri cosa dobbiamo o non dobbiamo fare, ma dovremmo iniziare a fare  quello che CI PARE, concentrandoci su noi stessi senza pensare agli altri, perchè alla fine se tutti  pensassimo a noi, non ci sarebbe più nessun confronto. Anche se penso che avere un briciolo di  paranoie possa essere in qualche modo positivo, perchè ci sprona a dare sempre di più e a tirare  fuori il meglio di noi stessi. Bisognerebbe solo trovare il giusto equilibrio per non permettere alle  preoccupazioni di essere più forti dei pensieri positivi.  

Guardando al futuro, “Pare” è solo l’inizio di un nuovo capitolo per la tua carriera? Quali  sono i progetti che ti entusiasmano di più per i prossimi mesi e come si inserisce questo  brano in un contesto più ampio della tua musica? 

Pare è il primo pezzo che esce quest’anno e dà il via ad un anno che si prospetta pieno di nuova  musica, sia per me che per Redline. Io personalmente sto lavorando al mio album, è quasi  terminato, avrà un sound più maturo rispetto ai pezzi usciti finora e sarà davvero un nuovo capitolo  della mia carriera. Questo pezzo ci dà l’opportunità di più collaborazioni live ed eventualmente di  ampliare la nostra fanbase in quanto essendo due artisti di regioni diverse ma con sound simili,  possiamo avere l’opportunità di essere ascoltati da due audience diverse e portarli ad ascoltare la  nostra musica. 

Lasciamo l’ ultimo spazio dell’ intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo  messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta! 

Ci tenevamo ancora a ringraziare sia voi che chi ha speso dei minuti per leggere quello che  avevamo da dire. Inoltre volevamo invitare le persone a dare spazio alla musica emergente,  perchè ci sono tanti artisti che hanno tanto da dire e da dare e molte volte non ci viene data la  giusta opportunità solo per la mancanza di ascolti e followers. Non prestate attenzione solo agli  artisti di punta perchè ogni grande successo è nato da una piccola idea. Le hit di oggi sono solo il  lato visibile della musica, ma dietro ogni angolo c’è un artista emergente che aspetta solo di essere  scoperto. Sostenete gli artisti emergenti e fate parte della loro crescita…Quindi andate ad  ascoltare PARE!!! 

Grazie!!!

ANNA TURREI

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