Intervista ad Andrea Mantis: ci porta all’interno del suo nuovo album “Cruore”

Torna Andrea Mantis su Fuori la scatola per parlarci del suo nuovo album “Cruore'”. Bentornato. L’album è ora fuori completamente, ma per 8 settimane hai fatto uscire uno per volta i pezzi del disco. Che “fatica” è stata rispetto ad un lancio tradizionale e che risposta hai avuto dal tuo pubblico?

Ciao e grazie per l’opportunità.

La fatica è stata scrivere il disco, perché davvero questa volta mi ha tolto tante energie, ma per il resto son molto contento. Far uscire una canzone a settimana è stato un po’ più rilassante, in realtà, perché son riuscito a far dare la giusta attenzione ad ogni singola traccia. Si sa che quando esce un disco intero molte canzoni passano sottotraccia, magari non escono nemmeno come singoli e son quelle migliori alla fine, e io non volevo succedesse una cosa del genere. Per Cruore, siccome considero ogni traccia di pari livello e di pari valore sia affettivo che emotivo, ho scelto di far uscire una canzone a settimana ogni mercoledì e il riscontro che ho avuto è decisamente positivo. Nel mio piccolo, ho raggiunto risultati molto buoni.


Non è per te comunque una novità, giusto?
Esatto, avevo sperimentato questa tecnica già nell’agosto del 2014 col mio EP Capolinea, che aveva fatto compagnia alle persone per cinque settimane. Al tempo lavoravo in modo diverso, con i type beat di Youtube e quindi non avevo problemi di SIAE o diritti, registravo col microfono delle cuffie della PlayStation e potevo permettermi anche di registrare una canzone a settimana e poi pubblicarla. Questa volta invece è stato proprio tutto diverso, tutto professionale e credo che il risultato che è uscito ne sia la dimostrazione.


L’album tocca a volte temi abbastanza forti. Se dovessi spiegare questo lavoro ad un bambino delle elementari cosa gli racconteresti?

È una domanda veramente difficile. Probabilmente approccerei il discorso partendo dal presupposto che la vita è fatta di luci e di ombre. Quando le cose brutte sono più delle cose belle, arrivano le ombre che portano via anche la luce, ed è per questo motivo che è nato Cruore. Spiegherei comunque che è possibile lottare contro queste ombre e non farti assorbire, perché rischieresti di diventare ombra anche tu. È per questo motivo che tutto il disco va via via cercando sempre un po’ più di luce, partendo dal buio assoluto di Cruore ed arrivando ad Ago e filo che comunque è un esempio di speranza e voglia di ricominciare.


Ci sono molti brani interessanti, ad esempio la title track. Un altro di cui ti vogliamo chiedere qualche retroscena è “Kintsugi”
Kintsugi è la canzone più vecchia dell’album. L’ho scritta nel 2020 durante il lockdown e doveva far parte di Pierrot, il mio disco precedente, poi per una serie di motivi anche delicati ho deciso di lasciarla nel cassetto ed è stata la seconda traccia che ho preso per Cruore, dopo la title track che ha dato via al mio progetto. Alla produzione ci sono Roby & Manu (nella prima versione la produzione era di un’altra persona) che hanno fatto un lavoro splendido e sono presenti le collaborazioni vocali di aNéR e TRU, due artisti del mio collettivo Homeless. L’idea con la quale, nel 2020, ho scritto il testo era di immaginarmi una conversazione tra me e me parlando però come se fossi davanti alla mia ragazza, l’unica che mi salva dai guai. Il tema trattato, tra le righe, anche se lo dico esplicitamente alla fine, è il bullismo, di cui ne sono stato vittima alle elementari e alle superiori. È un argomento molto delicato per me, che mi sta molto a cuore perché credo se ne parli sempre troppo poco. Il non sentirsi mai abbastanza, il non venire mai preso sul serio o considerato son tutte sensazioni che ho provato e probabilmente provo ancora e nel testo dico chiaramente che avrei voluto essere come quelle persone che mi prendevano in giro, sentirmi forte (all’apparenza) come loro, nonostante poi fossero persone ben più povere di valori di me. Quando verso la fine dico che la ferita non si rimarginerà è perché è davvero così; son cicatrici che ti porti dentro e non vanno via, ma rafforzano l’essere di una persona. Per questo motivo ho dato il titolo Kintsugi, che per chi non lo sapesse è una tecnica giapponese in cui si aggiustano le cose rimettendo insieme i cocci con l’oro, dando nuovo valore all’oggetto rotto. Dopo il bullismo io mi sento così, son rotto dentro, porto cicatrici che però mi hanno fatto crescere come persona, facendomi capire davvero le cose importanti della vita.


Sei attivo discograficamente da un decennio ormai. Come è cambiata la tue musica di oggi da quella di allora? E come sarà fra dieci anni?


Prima di tutto è cambiato il modo di scrivere e di registrare.

Prima scrivevo ogni cosa che mi usciva, senza badare minimamente alla metrica, al tempo o al beat sopra il quale stavo scrivendo e poi passavo subito alla registrazione, in casa, con materiali che non erano professionali per nulla. Poi col tempo ho comprato microfono, scheda audio, ho insonorizzato bene la mia stanza che è in tutto e per tutto uno studio di registrazione. Ora prima di registrare provo e riprovo anche cento volte se è necessario, vado più a tempo e la scrittura con la metrica giusta mi esce da sola, magari anche perché ho un motivetto in testa. I temi son più o meno gli stessi, perché come diceva Tenco quando sto bene mi godo la vita e quando sto male scrivo. Infatti raramente nella mia discografia ci sono canzoni allegre.

Tra dieci anni spero di aver raggiunto più persone possibili, magari aver fatto tanti concerti ed aver avvicinato alla musica la gente. Poi magari avere l’aiuto di un’etichetta discografica, un ufficio stampa o un manager sarebbe cosa gradita in cui spero.


Come sempre lasciamo l’ultimo spazio dell’intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Come sempre vorrei che le persone ascoltassero Cruore e mi dicessero cosa ne pensano. Per un artista che deve emergere è sempre una cosa positiva avere l’opinione di uno sconosciuto che non sia un amico o un parente. Aiuta a crescere e ad uscire dalla tua confort zone. Quindi invito tutti quelli che hanno letto questa intervista ad ascoltare il mio album Cruore e dirmi cosa ne pensano; e magari fare anche passaparola che non fa mai male.

Grazie mille per l’opportunità e la bella intervista.

SEGUI ANDREA MANTIS

SPOTIFY:

https://open.spotify.com/artist/7knYXqjL1pS7gVCMm0gqTP?fbclid=PAAabU2CEFgbfGzE0bV3v4N45f3N_zyTImtPcCiYgY5Li2iIlIyP6DbhAADOI

FACEBOOK:

https://www.facebook.com/AndreaMantisofficial

INSTAGRAM:

https://www.instagram.com/andrea_mantis_

PAGINA WEB:

https://andreamantis.onweb.it