Intervista ad Abov per il suo nuovo singolo “Incrocio”

Un felice bentornato ad Abov su Fuori La Scatola! Dopo quasi un anno di silenzio discografico, hai annunciato il tuo ritorno con il singolo “Incrocio”. Cosa ti ha ispirato a fare questo significativo ritorno, e cosa possiamo aspettarci dall questo nuovo brano in termini di stile e contenuto rispetto alle tue precedenti opere?

Ciao amici di fuori dalla scatola, l’anno di silenzio è stato principalmente virtuale. Ho rivoluzionato la mia vita artistica concentrandomi maggiormente sulla carriera al di fuori del mondo virtuale. La novità di questo brano è sicuramente l’ambientazione più moderna, ispirata a un personaggio storicamente esistito, e infine l’arrangiamento un po’ più semplice rispetto agli altri brani; direi forse un po’ più pop, anche se non ho mai badato alle categorie di genere.

“Incrocio” si ispira alla leggendaria figura di Robert Johnson. Qual è il messaggio che desideri trasmettere attraverso questa interpretazione unica?

La storia di Robert mi piace sia perché all’inizio lui non era un artista molto considerato per le sue capacità e poi ha ribaltato la situazione con il duro lavoro, ottenendo la sua rivalsa grazie all’impegno che è stato così grande da renderlo una leggenda dal talento soprannaturale. Quindi potremmo dire che il messaggio è: “lavora e lotta per i tuoi sogni, qualsiasi sia il prezzo”.

Hai menzionato che “Incrocio” rappresenta una svolta emozionante per te, sia in termini di ambientazione che di narrativa. In che modo questo brano si differenzia dalle tue precedenti creazioni, e come hai affrontato il processo creativo per portare questa nuova dimensione nella tua musica?

Amo il mistero, l’occulto, tutto ciò che è nascosto nell’ombra e non è chiaro. Il brano è dal punto di vista dell’artista che, nella storia di fantasia ispirata alla sua leggenda, ha deciso di vendere l’anima al diavolo per ottenere ciò che vuole. È un grande sacrificio se ci si pensa;ogni artista ha la sua maledizione e deve fare dei sacrifici reali per emergere, perché l’arte richiede molto tempo e dedizione. Per quanto riguarda il processo creativo, il brano fa parte della mia vecchia pre-produzione, e ti dirò di più: il basso di “Baccano”, il brano precedente a questo, era nato per creare una canzone sul chitarrista del delta blues. Per il resto, il testo è rimasto pressoché lo stesso; forse, se dovessi tornare indietro, lo farei più cupo, ma mi piaceva l’idea che Robert fosse felice del suo successo nonostante avesse venduto l’anima al diavolo e quindi ho scelto un atmosfera più gioiosa

La tua inclinazione alla ricerca e il definirti un moderno bardo sono parte integrante della tua identità artistica. In che modo “Incrocio” si allinea con questa visione e come hai bilanciato la componente narrativa con la creazione di un’esperienza musicale coinvolgente per gli ascoltatori?

La difficoltà di essere un bardo moderno sta nella domanda “un bardo di cosa canterebbe nel 2024?” Probabilmente sarebbe un cantautore-cantastorie. In “Incrocio”, come negli altri brani, c’è uno storytelling forse anche più espresso rispetto agli altri. A volte mi rendo conto che ho un modo di scrivere un po’ da musical, un po’ da cartone Disney, dove ci sono i personaggi che parlano. Mi chiedo se dovrei andare a fare quello invece del musicista tradizionale. L’esperienza musicale volevo fosse un po’ metafisica. Ho inserito di proposito degli strani effetti sul bouzouki irlandese per creare quell’alone che si sente spesso all’inizio e poi ho cercato attraverso le parole di evocare delle immagini inerenti a quello che immaginavo.

Sappiamo che ci saranno nuovi singoli. Vuoi anticiparci qualcosa?

Il prossimo brano in uscita ci riporterà alla mia amata Grecia e ai suoi miti. La copertina sarà disegnata da una vecchia conoscenza famosa per i suoi disegni a tema mitologia greca. Come indizio ti posso dire che ci sarà una discesa negli inferi e che il brano musicalmente avrà delle vibes che in alcuni punti potrebbero ricordare un po’ Enya. Il secondo brano che uscirà più avanti è un viaggio nella mia Calabria su una leggenda su delle creature molto particolari, un sound molto più “medieval folk” e più vicino al mondo bardico puro. Vorrei fare una raccolta simile a questo mood.

Lasciamo l’ ultimo spazio dell’ intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!

Siamo musicisti e artisti perché dobbiamo esibirci. Non dimentichiamoci di questo. Non lavorate solo a casa e sui social, suonate , andate a vedere l’esibizione degli altri, fate rete e supportatevi a vicenda. Il mondo virtuale è importante, ma senza il mondo fisico è difficile portare qualcosa di concreto.

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