Ritorna Abov sul nostro sito per parlarci del suo ultimo singolo e videoclip “Baccano”. Bentornato Vincenzo! Continua il tuo percorso tra ricerca, cultura e anche teatro. Questo brano infatti trova la sua influenza nel teatro, in particolare nelle Baccanti di Euripide. Ci racconti la nascita del singolo?
Il singolo è nato nel 2019 a quei tempi iniziai il mio laboratorio teatrale da Lindo Nudo figura legata alla compagnia Rosso Simona, una compagnia calabrese. Un giorno una mia amica di nome Sofia mi disse di fare una canzone su Dioniso, l’argomento fu preso in quanto lei stava preparando le Baccanti di Euripide. L’idea mi piacque subito, in più ho sempre amato la figura del dio, in qualche maniera mi ci rivedo per alcune cose. La strumentale ai tempi già esisteva avevo detto a Peppe, di farmi un basso che sembrasse un uomo che corre nel bosco. Risentendo il riff del basso capii che era perfetta per parlare di Dioniso, successivamente sono arrivate le parti corali e in greco di calabria.
Se dovessi descrivere questo brano con un solo aggettivo quale sarebbe e perché?
L’ho trovato sempre Frenetico o Ossessivo per il basso che incalza nelle strofe
La tua musica è spesso un parallelismo tra il mito greco e la società odierna. Qual è secondo te la similitudine maggiore?
Vedi il tempo cambia le cose e per lo più cambia la loro forma, ma la sostanza delle cose bene o male rimane la stessa. Gli archetipi,le favole, i miti sono efficaci perché raccontano,anche esagerando, le emozioni umane e le conseguenze delle azioni. Nel caso di Baccano, Dioniso è il liberatore della morale, della prigionia sociale e simili, invece se lo vediamo dal punto di visto orfico la figura di Dioniso/Zagreo è un invito agli uomini a curare la propria anima per diventare divini, questo aspetto mi interessava anche. Usando come presemme questo, come già dissi in nessuno siamo prigionieri dei nostri comfort e abbiamo dimenticato di parlare alla nostra parte più interna, la nostra parte divina e forse a volte dovremmo scappare dalla prigionia della società.
Passiamo al videoclip. Davvero bellissimo, complimenti, girato nel parco archeologico di Locri Epizefiri. Quanto è importante per te la valorizzazione del territorio? Ci racconti anche qualche retroscena dal set? Magari il primo che ti viene in mente
Valorizzare il territorio credo sia fondamentale almeno nel caso della mia regione. Oltre a questo l’artista deve curarsi sia dell’anima delle persone che della società quindi era necessario che io facessi questa cosa ai fini di promuovere la mia terra e la sua cultura. Sul set ci siamo divertiti tantissimo soprattutto nelle scene delle festa dove abbiamo la bottiglia di vino, lì ho letteralmente lavato una persona con il vino, e ammetto che eravamo un po’ alticci, inoltre il videomaker mi odiava perché io non so cantare in playback e per le riprese era un problema ahaha
Sei quindi al lavoro su un progetto molto ampio. Cosa dobbiamo aspettarci in questo 2022?
Ho deciso di ultimare il mio progetto musicale, per andare a suonare in giro con il mio repertorio quindi credo aumenterò gli inediti affinché possa sia testarli sul campo che avere il giusto repertorio per una serata senza inserire tante cover. Per il resto lo spettacolo dell’Iliade è finito va solo messo in scena, adesso non sono più solo ma siamo in tre e lo spettacolo ha preso anche una dimensione sociale, l’iliade parla di guerra e il mio intento è sia promuovere la cultura, il mito ma anche far capire che la guerra non è niente di bello
Come nostro solito lasciamo l’ultimo spazio al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta
Ascoltate il vostro cuore, imparate ad ascoltarvi, perché siete voi padroni delle vostre vita ma per farlo dovete fare prima i conti con voi stessi
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