Benvenuto Yo su Fuori La Scatola per questa nuova intervista. “32/10” è un brano molto intenso e personale. Da dove nasce l’idea di questa canzone e cosa rappresenta per te quella data così simbolica?
Grazie, per me è un piacere!
Il brano nasce da un’idea di un percorso che ho deciso di iniziare parlando del mio vissuto, delle mie emozioni. “32/10” la possiamo definire come un’ intermezzo, una linea temporale tra la notte del 31 ottobre ed il 1° novembre, in cui ho conosciuto la persona di cui parlo nel pezzo. È come se in un dato momento di quella notte, si fosse creata una bolla temporale in cui si è creato un legame, mentre il tempo intorno a noi si fermava. D’altra parte “32/10” è una data che tecnicamente non esiste, diciamo che è anche un modo per simboleggiare che non dirò mai addio a quel momento o a quella persona. È inoltre una dedica, un misto di emozioni, una serie di promesse che faccio ad una persona importante.
Nel testo parli di amore, vulnerabilità e resilienza. Quanto di te stesso hai messo in questa canzone e quanto invece è stato ispirato dall’immaginazione o da esperienze esterne?
In questa canzone c’è tutto me stesso e nulla di immaginario. È tutto frutto di emozioni e sensazioni di momenti che ho realmente vissuto. Un sabato pomeriggio di qualche mese dopo rispetto l’evento, ho deciso di esternare e raccontare quei momenti scrivendo due righe; la canzone è poi venuta fuori in maniera fluida e naturale.
C’è una frase del testo che colpisce particolarmente: “E se cadremo, so che cadremo in piedi”. Quanto è importante per te questo concetto di forza e capacità di rialzarsi nelle relazioni?
È molto importante, credo che sia tra le basi di una relazione sana e duratura. Ma ho voluto sottolineare anche l’importanza di come viene attutito il colpo. Se c’è abbastanza sinergia, e volontà di stare insieme, non necessariamente si cade per poi rialzarsi, a volte, si può anche cadere “bene”, in piedi, tanto per autocitarmi. Un buon atterraggio dopo una brusca turbolenza, l’incassare bene un duro colpo, è già un passo in più per rafforzare un rapporto.

In “32/10” traspare un forte desiderio di costruire qualcosa di duraturo, nonostante le difficoltà. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere a chi ascolta questa canzone?
La mia è una dedica mista ad una promessa, fatta un po’ con la paura di fallire, ma mascherandola bene raccontando una storia con molta energia. Voglio semplicemente trasmettere le mie emozioni sia alla persona interessata, sia a qualcuno di estraneo. Voglio far entrare me stesso dentro l’ascoltatore ed allo stesso tempo dare la possibilità all’ascoltatore di entrare dentro di me per far capire l’intensità con cui vivo determinate cose.
Lasciamo l’ ultimo spazio dell’ intervista al nostro ospite. Puoi ora lanciare un tuo messaggio o rispondere alla domanda che avresti voluto ma non ti è stata fatta!
Vorrei approfittare per ringraziarvi di questa chiacchierata! Ma vorrei anche ringraziare Marco e Manuel, dello studio Riverbero, che hanno contribuito a dare vita alle mie idee, come la produzione e la copertina.
Vorrei ringraziare le persone a me vicine, che sono anche i miei primi fan (tra cui la persona a cui è dedicato il pezzo ahah) e ringraziare anche le persone meno vicine che però hanno fatto apprezzamenti sul brano.
A presto!


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